
Secondo una ricerca effettuata dal Centro Enrico Fermi di Roma, l’Italia si posiziona al quinto posto in Europa per tecnologia verde e al quarto per brevetti green presentati.
Quando si parla di tecnologia green l’Italia è uno dei Paesi europei più all’avanguardia d’Europa. A dirlo è una ricerca del CREF, il Centro ricerche Enrico Fermi di Roma, secondo cui tra i Paesi del continente l’Italia si posiziona al quinto posto in termini di tecnologie legate alla green economy. Meglio del Belpaese fanno solo Germania, Inghilterra, Francia e Austria.
E sull’innovazione facciamo ancora meglio. Dal punto di vista della quantità dei brevetti green presentati, l’Italia è quarta a pari merito con la Spagna (meglio di noi Germania, Francia e Regno Unito).
La classifica è stata stilata sulla base dell’Economic fitness and complexity – Efc, indice che analizza le capacità produttive e tecnologiche che possono supportare Paesi e regioni nella transizione sostenibile.
I dati sono riferiti al periodo 2000-2016 (quello in cui c’è stata la gran parte della crescita tecnologica nel settore verde) e prende in esame l’Europa nel formato Ue28+ (che comprende i 27 Paesi dell’Ue, più Regno Unito, Macedonia, Montenegro, Norvegia, Svizzera e Turchia).
Minore disuguaglianza, maggiore tecnologia green
La ricerca effettuata dal Centro Enrico Fermi ha inoltre mostrato un dato estremamente interessante: nei Paesi in cui le disuguaglianze economiche sono minori, la fitness tecnologica verde è maggiore.
Questo “mostra che la trasformazione verde è già un processo in atto, in Italia e in Europa, e non è in conflitto con lo sviluppo: giustizia sociale e ambientale possono marciare insieme”, ha spiegato Fabrizio Barca, co-coordinatore del Forum disuguaglianze e diversità.