Zero Emission 2022, la sfida dell’energia è ora

La grave crisi energetica, in parte causata dal conflitto russo-ucraino, che stiamo attraversando ha mostrato con chiarezza le fragilità legate alla dipendenza da fonti fossili dei paesi europei e le opportunità che il mondo delle rinnovabili può offrire.

Come può l’Italia inserirsi in questo percorso aumentando i benefici per il Paese in termini di indipendenza energetica, crescita della produzione e dell’occupazione, riequilibrio sociale e difesa dell’ambiente?

Sono queste le domande a cui la nona edizione di ZeroEmission – Mediterranean 2022, evento internazionale dedicato alle energie rinnovabili, ha cercato di rispondere.

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Nella tre giorni, Istituzioni, aziende, associazioni e società civile si sono incontrate per discutere, analizzare e programmare le soluzioni più innovative ed efficaci, non solo per individuare gli obiettivi strategici in campo energetico, ma soprattutto superare il ritardo culturale che c’è nel Paese in tema di rinnovabili e che risiede nel gap che c’è tra mondo tecnico e mondo politico.

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“Oggi l’approvvigionamento di risorse è al centro di guerre non solo contro l’ambiente ma anche tra gli uomini – ha dichiarato in un video messaggio l’astronauta italiano Luca Parmitano per cui credo sia una scelta non soltanto sociale ma anche etica quella di allontanarsi dall’utilizzo dei combustibili fossili per l’approvvigionamento e la produzione di energia elettrica”. 

“Dobbiamo guardare a produzioni alternative – ha aggiunto Parmitano – come quella fotovoltaica che diventa sempre più accessibile, quella eolica, quella delle maree e sperare di creare un futuro in cui l’attività umana sia più congrua con la sua presenza nell’ambiente, per preservare la Terra così com’è, unica, fragile, splendida, per i nostri figli, per i nostri nipoti, per coloro che hanno bisogno della Terra nel futuro“. 

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Fotovoltaico, agrivoltaico, eolico, produzione di biometano e biomasse, solare termodinamico, idrogeno verderisparmio energetico sono settori in crescita e lo dimostrano anche i numeri della finanza.

A partire dai 35 trilioni di dollari investiti a livello globale nel 2020: il 35% degli investimenti mondiali – secondo il dato di Ernst&Young – sono andati allo sviluppo delle rinnovabili. Una cifra raddoppiata in soli 5 anni.