Home Attualità Inquinamento PFAS in Piemonte, Solvay si difende: “Valori inferiori ai limiti”

PFAS in Piemonte, Solvay si difende: “Valori inferiori ai limiti”

PFAS in Piemonte, Solvay si difende Valori inferiori ai limiti

Inquinamento da PFAS in Piemonte: Solvay ha depositato in procura una nota di difesa di Syensqo, per l’ipotesi di disastro ambientale colposo.

È stata depositata presso la procura di Alessandria, in vista dell’udienza preliminare del 4 marzo, la difesa giuridica e tecnica di Syensqo, spin-off di Solvay. L’ipotesi di accusa per i due dirigenti della società è di disastro ambientale colposo.

Syensqo ha ricordato che, fin dall’acquisizione degli impianti di Spinetta Marengo, il management ha investito nelle più innovative tecnologie per la rimozione degli inquinanti, dovuti alle produzioni della gestione passata e precedente.

“Solvay-Syensqo, in collaborazione con gli enti preposti ha dato seguito al progetto di messa in sicurezza operativa e interventi di bonifica”. Uno dei principali è la barriera idraulica, attiva da oltre un decennio.

“Anche per l’aria, le analisi indicano che i Pfas sono inferiori ai limiti di rilevabilità”, ha dichiarato l’azienda. Infine, come confermato dalla Cassazione, “l’acqua di Alessandria è sempre stata potabile. Anche per il tavolo regionale ‘Ambiente, clima e salute’ tutti i dati risultano conformi ai parametri di legge e al di sotto di quelli previsti dalla normativa UE, in vigore dal 2026. “Non sono, quindi, ipotizzabili rischi per la salute pubblica”, ha concluso la Syensqo.

Il 29 febbraio, Greenpeace Italia ha depositato quattro esposti presso alle procure competenti della Regione Piemonte, chiedendo “alla magistratura di indagare, poiché i limiti attuali espongono a dosi pericolose di PFAS”.

Per quanto riguarda Torino, i dati consegnati a Greenpeace Italia da SMAT – ente gestore del servizio idrico integrato per la città metropolitana di Torino – indicano la presenza di un PFAS specifico, il C6O4 prodotto in Italia solo da Solvay Specialty Polymers di Alessandria. Nell’acqua potabile di quattordici comuni è stato ritrovato il solo C6O4, con un picco di 66 nanogrammi per litro a Cintano, a pochi chilometri da Ivrea.

“È doveroso chiarire come questa sostanza inquinante prodotta dalla Solvay di Alessandria sia arrivata nelle acque potabili di Torino e di altri comuni molto distanti”, ha precisato Greenpeace Italia.

Il problema dell’inquinamento da PFAS purtroppo non riguarda solo il Piemonte. Da anni l’associazione ambientalista segue la contaminazione da forever chemicals nei terreni e nell’acqua del territorio e chiede al governo: “di varare un provvedimento che vieti l’uso e la produzione di PFAS in tutta Italia”.