A dare l’annuncio della scomparsa di Piero Angela è stato il figlio Alberto sui social. Il servizio video
È morto all’età di 93 Piero Angela, padre della divulgazione scientifica in tv. A darne l’annuncio, con un brevissimo messaggio pubblicato sui social, è stato il figlio Alberto: “Buon viaggio papà”.
Buon viaggio papà. pic.twitter.com/Rsu1CXXYV2
— Alberto Angela (@albertoangela) August 13, 2022
Nonostante la sua età era stato attivo fino alla fine. Lo scorso luglio era andata in onda l’ultima puntata del celebre programma SuperQuark in cui Piero Angela aveva festeggiato 70 anni di carriera in Rai.
“Se la regina Elisabetta ha festeggiato il suo Giubileo di Platino – aveva dichiarato Angela durante la sua ultima apparizione televisiva – anche noi, molto più modestamente, festeggiamo. Io in particolare con il programma di oggi sono 70 anni che lavoro ininterrottamente per la Rai. Dal 1952 quando non c’era ancora la televisione”.
Piero Angela: “La regina Elisabetta ha festeggiato il Giubileo ma io lavoro da 70 anni ininterrottamente”#Superquark pic.twitter.com/UJ39Z0o8li
— Il Grande Flagello (@grande_flagello) July 6, 2022
Piero Angela, l’ultimo messaggio ai telespettatori
Qualche giorno fa il celebre conduttore e divulgatore televisivo aveva lasciato un ultimo messaggio ai suoi telespettatori.
“Cari amici – aveva scritto Piero Angela – mi spiace non essere più con voi dopo 70 anni assieme. Ma anche la natura ha i suoi ritmi. Sono stati anni per me molto stimolanti che mi hanno portato a conoscere il mondo e la natura umana. Soprattutto ho avuto la fortuna di conoscere gente che mi ha aiutato a realizzare quello che ogni uomo vorrebbe scoprire. Grazie alla scienza e a un metodo che permette di affrontare i problemi in modo razionale ma al tempo stesso umano. Malgrado una lunga malattia sono riuscito a portare a termine tutte le mie trasmissioni e i miei progetti (persino una piccola soddisfazione: un disco di jazz al pianoforte…). Ma anche, sedici puntate dedicate alla scuola sui problemi dell’ambiente e dell’energia. È stata un’avventura straordinaria, vissuta intensamente e resa possibile grazie alla collaborazione di un grande gruppo di autori, collaboratori, tecnici e scienziati. A mia volta, ho cercato di raccontare quello che ho imparato. Carissimi tutti, penso di aver fatto la mia parte. Cercate di fare anche voi la vostra per questo nostro difficile Paese. Un grande abbraccio”.
“Cari amici, mi spiace non essere più con voi dopo 70 anni assieme”
Leggi la lettera di #PieroAngela👉https://t.co/1Mxz0Rabbz#13agosto— SuperQuarkRai (@SuperQuarkRai) August 13, 2022
Chi era Piero Angela
Nato a Torino il 22 dicembre 1928, Piero Angela era figlio di Carlo, nominato Giusto tra le nazioni per aver salvato numerosi cittadini ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale.
Inizia presto la carriera giornalistica, prima al Giornale Radio, poi al primo telegiornale della Rai. Fu lui, nel 1968, a condurre il primo telegiornale nazionale delle 13.30.
Ma è a partire dagli anni Settanta che Piero Angela decide di dedicarsi alla divulgazione scientifica. Lo fa con il programma “Destinazione Uomo” e poi nel 1980 con la prima puntata dello storico Quark, diventato poi SuperQuark.
Non aveva mai conseguito una laurea ma per il suo lavoro e il suo studio costante gli erano state conferite ben 8 lauree Honoris Causa.
Addio a Piero Angela.
Divulgatore scientifico, giornalista e conduttore televisivo.
Ci ha lasciato a 93 anni. pic.twitter.com/hkopapEfxM— raicultura (@RaiCultura) August 13, 2022
Piero Angela disse a TeleAmbiente: “Dobbiamo dar retta ai giovani”
Nel suo lavoro di divulgatore scientifico Piero Angela si è sempre prodigato per la spiegazione dei fenomeni naturali e ambientali. Negli ultimi anni, sempre più spesso si era trovato a parlare di cambiamenti climatici e difesa della natura e degli ecosistemi.
In un’intervista rilasciata a TeleAmbiente nel 2019, Piero Angela disse: “Anche in passato ci sono stati movimenti ambientalisti, ma purtroppo non si è arrivati ai miglioramenti auspicati. I giovani fanno bene a chiedere un futuro, ma i politici sono troppo concentrati sul presente. I tanti paesi devono marciare all’unisono perché non basta disinquinare un laghetto o un fiume. In Italia si seguono molto di più le problematiche degli anziani rispetto a quelle dei giovani e delle famiglie. Le questioni si conoscono bene ma non si fa nulla”.