Mari in pericolo, sempre più impattanti le attività umane. Il nuovo report di Greenpeace

Un nuovo report di Greenpeace ed un cortometraggio che racconta il viaggio di tre creature marine, intente a fuggire dalle minacce descritte nel rapporto.

“I mari del pianeta subiscono gli effetti sempre più impattanti delle attività umane”. Ad evidenziarlo l’indagine di Greenpeace 30×30: dal Trattato globale sugli oceani all’adozione di efficaci misure di protezione del mare”, una roadmap politica per arrivare a proteggere il 30% degli oceani entro il 2030 che vede come primo passo la ratifica del Trattato globale sugli oceani da parte degli Stati durante l’Assemblea generale delle Nazioni Unite in programma il prossimo 20 settembre.

Pesca industriale, acidificazione, deossigenazione, inquinamento, trasporto marittimo, a cui si aggiunge la recente minaccia dell’estrazione mineraria in acque profonde, il cosiddetto deep sea mining.

Il Trattato è una vittoria storica per i mari, ma in assenza di misure concrete gli impatti sulla vita marina peggiorano di giorno in giorno. – ha dichiarato Giuseppe Ungherese, responsabile della campagna Inquinamento di Greenpeace Italia  – Ora tutti i Paesi, Italia inclusa, devono procedere con urgenza alla ratifica e iniziare a creare una rete efficace di santuari marini anche nelle loro acque territoriali e nelle Zone Economiche Esclusive. La scienza è chiara: solo proteggendo almeno il 30% degli oceani entro il 2030 daremo ai mari del pianeta la possibilità di rigenerarsi e prosperare”.

Il rapporto descrive nel dettaglio le minacce che gli oceani si trovano a fronteggiare e include una nuova analisi globale sulla pesca nelle aree di alto mare, cresciuta dell’8,5% tra il 2018 e il 2022.

Greenpeace ha inoltre collaborato con l’attrice Jane Fonda, l’attore Simon Pegg e la cantautrice Camila Cabello per produrre un cortometraggio animato che racconta il viaggio di tre creature marine, intente a fuggire dalle minacce descritte nel rapporto, alla ricerca di un santuario nell’oceano.

 

 

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“Il tempo sta per scadere: mancano poco più di sei anni al 2030, e non è molto, se si considera tutto il lavoro che dobbiamo ancora fare”, osserva l’attrice premio Oscar, Jane Fonda. “Questo Trattato non può contribuire al 30×30 senza le ratifiche che ci consentiranno di definire aree protette in alcune delle zone più importanti degli oceani, per salvaguardare la biodiversità e la stabilità del nostro clima. I governi devono convertire in legge questo storico Trattato il più rapidamente possibile, non tra 10 anni, quando sarà troppo tardi”.