In questo numero del Tg Ambiente, realizzato in collaborazione con Italpress: 1) L’Onu adotta il primo trattato internazionale per proteggere l’alto mare; 2) L’Ue vuole smartphone e tablet ecosostenibili; 3) Tracciabilità dei rifiuti, in vigore il registro nazionale; 4) Everest e K2, ghiacciai a rischio

 

In questo numero del Tg Ambiente, realizzato in collaborazione con Italpress:

1) L’Onu adotta il primo trattato internazionale per proteggere l’alto mare: L’Onu ha adottato il primo trattato internazionale al mondo per proteggere l’alto mare, ossia quelle acque che si trovano oltre le 200 miglia nautiche (370 chilometri) dalle coste che non ricadono nelle giurisdizioni nazionali. Si tratta di uno storico accordo ambientale progettato per proteggere gli ecosistemi vitali per l’umanità. Il trattato stabilirà un quadro giuridico per estendere le aree di protezione ambientale alle acque internazionali, che costituiscono oltre il 60% degli oceani del mondo. “Avete dato all’oceano una nuova possibilità di combattere”, ha sottolineato il segretario generale dell’ONU Antonio Guterres, elogiando l’adozione dell’accordo come dimostrazione della forza del multilateralismo.

2) L’Ue vuole smartphone e tablet ecosostenibili: nuove norme per aiutare i consumatori a compiere scelte informate e sostenibili all’atto dell’acquisto di telefoni cellulari o tablet. è questo l’obiettivo della proposta della Commissione Europea che coincide con l’approvazione da parte del Parlamento e del Consiglio di misure finalizzate a rendere i dispositivi più efficienti sotto il profilo energetico, più durevoli e più facili da riparare.

3) Tracciabilità dei rifiuti, in vigore il registro nazionale: entra in vigore il nuovo registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti. Oltre ad assicurare l’attività di controllo sui rifiuti, il sistema intende mettere a disposizione di imprese e settore pubblico, dati, servizi e informazioni per promuovere l’economia circolare ed il recupero di materia.

4) Everest e K2, ghiacciai a rischio: La catena montuosa che comprende L’Everest e il K2, le due montagne più alte del mondo, potrebbe perdere fino al’80% del volume dei ghiacciai entro fine secolo. È l’allarme lanciato dal nuovo Rapporto del Centro Internazionale per lo Sviluppo Integrato della Montagna (ICIMOD), composto da esperti di otto nazioni.  Il dossier rivela che le trasformazioni che interessano ghiacciai, neve e permafrost nella regione sono “senza precedenti e in gran parte irreversibili”. Gli effetti del riscaldamento globale – evidenzia il Rapporto – saranno devastanti per quest’area del mondo che dipende in misura molto importante dall’acqua della catena montuosa. Secondo le proiezioni, lo stato di salute dei ghiacciai dipenderà dalla quantità globale di carbonio emesso da qui a fine secolo. Individuando diversi scenari, i ghiacciai della catena montuosa potrebbero perdere dal 30% al 50% del loro volume entro il 2100. Fino a un massimo dell’80% nello scenario peggiore. Anche la copertura nevosa – secondo le attuali traiettorie di emissioni – si ridurrà fino al 25% con conseguenze importanti sulla portata dei 12 bacini fluviali della regione che dipendono per il loro approvvigionamento soprattutto dalla neve.