Casapound alla Camera: “quando entreremo in Parlamento sarà giornata storica”. Superare lo sbarramento del 3% ed entrare in Parlamento per fare opposizione dura.
È l’obiettivo di Casapound che oggi presenta nella Sala Stampa di Montecitorio il suo programma elettorale.
“Casapound – dice il candidato premier Simone Di Stefano – è una realtà con cui ci si devono fare i conti”.
“Noi – spiega ancora – abbiamo una visione ben chiara dello Stato e della Nazione. Difendiamo a spada tratta la Costituzione”.
E quindi: via dall’euro e dalla Comunità europea.
Rescissione di tutti i Trattati europei, no al parametro del 3%, cancellare il pareggio di bilancio nella nostra Costituzione.
E a proposito di Costituzione, visto che l’articolo 43 lo permette, nazionalizzazione di tutte quelle infrastrutture strategiche come le banche e le autostrade e le aziende come l’Ilva. “Perché l’acciaio è un settore strategico”.
Tra i punti del programma di Casapound ci sono anche il partenariato con la Russia ed il Giappone, il mutuo sociale per le giovani coppie che vogliono acquistare la prima casa ed il reddito nazionale di natalità, una carta elettronica da 500 euro mensili da 0 a 16 anni.
Proposta, che va in netto contrasto con il reddito di cittadinanza del M5S che, per Di Stefano, è “una proposta criminale, che vuole una precarizzazione totale dell’esistenza”.
Infine, l’immigrazione.
“Stiamo creando un bomba sociale – dice Di Stefano – ed i recenti fatti di cronaca lo dimostrano”.
Vietato parlare di Ius Soli, la cittadinanza si darà solo sulla base dello Ius Sanguinis.
Tra le proposte, andare “in Libia e ricostruire lì uno stato sovrano. Se necessario – spiega Di Stefano – si deve andare con il nostro Esercito“.
Quanto alle future alleanze, “un governo di centrodestra con Matteo Salvini premier e magari Alberto Bagnai ministro dell’Economia – ipotizza Di Stefano – potrebbe vedere il nostro appoggio esterno”.