
Transizione Ecologica. Il neo Ministero della Transizione Ecologica che avrà anche la delega all’energia è stato, secondo quanto si apprende da fonti di governo, uno dei protagonisti della prima riunione del Consiglio dei Ministri.
Il Consiglio non ha avviato nessun iter formale ma solo nominato il nuovo Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio.
Come per lo scorporo del Turismo dal Ministero della Cultura, anche per il nuovo dicastero servirà una legge ad hoc e molto probabilmente sarà scelta la forma di un decreto.
Sembra che durante la riunione il Premier Draghi abbia detto: “il nostro sarà un governo ambientalista, qualsiasi cosa faremo – a partire dalla creazione di posti di lavoro – deve andare incontro alla sensibilità ambientale e non andare a gravare la situazione”.
“Mi aspetto la massima collaborazione – avrebbe aggiunto – perché una missione importante attende il governo: mettere in sicurezza il Paese“.
Draghi avrebbe poi sostenuto che “bisogna andare avanti uniti per centrare l’obiettivo, perché i bisogni dell’Italia vengono prima di interessi di parte”.
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Come sarà il Ministero della Transizione Ecologica ancora non lo sappiamo, quello che è certo è che non sarà il Super Ministero di cui si è tanto parlato perché non ci sarà la fusione tra Ministero dell’Ambiente e Ministero dello Sviluppo Economico.
In pratica, il neo Ministero andrà a sostituire l’attuale Ministero dell’Ambiente (cambiando il nome) e acquisirà le competenze del dicastero dello Sviluppo Economico in campo energetico.
Sono tante però le sfide che lo attendono.
In primis la Conferenza Mondiale delle Nazioni Unite – Cop26 che si terrà a Glasgow in Scozia, dall’1 al 12 novembre 2021 sotto la presidenza del Regno Unito e di cui il nostro Paese è partner.
Un appuntamento al quale l’Italia dovrà arrivare in regola con il piano di taglio delle emissioni di gas serra.
L’Italia dovrà quindi mettere in campo tutte le sue armi migliori per centrare i due obiettivi Ue: il passaggio del taglio delle emissioni dal 40 al 55% entro il 2030 ed il raggiungimento della neutralità climatica al 2050.
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Da non dimenticare tutte le politiche già messe in campo che vanno portate avanti come lo sviluppo delle rinnovabili, dell’economia circolare ed un deciso intervento sui trasporti.
E ancora: la sostenibilità delle città ed i rifiuti con tutto il capitolo impianti per avviare il riuso
dei materiali.