Dal 1889 la festa dei lavoratori si celebra il 1° maggio. Durante la Seconda Internazionale si decise di dedicare la data, legata alla repressione avvenuta alcuni anni prima di alcuni lavoratori a Chicago, alle rivendicazioni dei lavoratori.
Abolita durante il fascismo, in Italia divenne festa nazionale nel 1947. Da allora la ricorrenza viene celebrata organizzando manifestazioni di rivendicazione dei diritti dei lavoratori.
Ma il dato che più impressiona in Italia è quello legato alla sicurezza o, per meglio dire, all’insicurezza sul luogo di lavoro. Secondo i dati diffusi dall’Istituto Piepoli, nel nostro Paese si registra una media di 3 morti sul lavoro al giorno. Una carneficina dovuta troppo spesso al mancato rispetto delle norme di sicurezza. Nel solo 2023, 1.041 lavoratori sono deceduti sul lavoro.
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in visita in Calabria, ha definito mille morti sul lavoro “una tragedia inimmaginabile. Ciascuna di esse è inaccettabile” ha ribadito il capo dello Stato.
Anche quest’anno a Roma si tiene lo storico Concertone del primo maggio organizzato da Cgil, Cisl e Uil, sebbene proprio nella capitale dal pomeriggio siano previsti dei temporali. Le tre sigle sindacali saranno presenti a Monfalcone, in provincia di Gorizia, in una manifestazione dedicata all’Europa di pace, lavoro e giustizia sociale. Commemorazione anche in Sicilia, a Portella della Ginestra, dove il 1° maggio del 1947 gli uomini del bandito Salvatore Giuliano spararono sui manifestanti, uccidendo 11 persone. Alla manifestazione parteciperanno Elly Schlein e Giuseppe Conte.
Nel pomeriggio si terrà un concerto anche a Taranto città costretta da decenni a una difficile convivenza con l’Ex Ilva, l’acciaieria, inaugurata nel 1945, si è resa responsabile di un’impennata di casi di tumore nei quartieri limitrofi la fabbrica. Secondo l’Oms in dieci anni (tra il 2000 e il 2010) l’acciaieria ha causato almeno 270 morti premature.
Il concerto, denominato “l’Uno Maggio Libero e Pensante 2024” è stato creato proprio nella città simbolo del dilemma immorale imposto alla popolazione, costretta a scegliere tra salute e lavoro. Taranto è diventata così luogo ideale per la rivendicazione del diritto al lavoro garantito dalla Costituzione.