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Foodporn, il romanzo di Gabriele Battista sulla generazione dei millennials

“L’obiettivo era quello di descrivere in maniera volutamente esagerata e caricaturale tanti tratti della mia generazione, quella dei millennials”. Intervista a Gabriele Battista, autore del libro Foodporn con Santelli editore. Copertina a cura di Barbara Lincesso (B.Lince).

Anaffettivo e dissociativo, cerca di mascherare le sue fobie sociali in una Roma sciatta e contraddittoria, specchio di un mondo nel quale un terremoto ancora in atto fa crollare valori condivisi e istituzioni”. Questi sono alcuni tratti di Alessio Zanna, il protagonista del primo libro di Gabriele Battista, Foodporn con Santelli editore.

Gabriele è un giovane scrittore pugliese nato a Taranto ma vissuto per tanti anni a Roma, città in cui ha scelto di ambientare gran parte del suo romanzo. 

Chi è il protagonista del tuo libro e perché la scelta di questo titolo “Foodporn”?

Il protagonista Alessio Zanna è una sorta di mio alter ego. Però nel suo personaggio sono racchiusi anche tanti aspetti di persone che conosco. Alessio ha una personalità abbastanza tossica, una vera è propria ossessione per il cibo ed è da qui che nasce il titolo Foodporn. E’ un tipo solitario, ha un lavoro mediocre che non lo soddisfa, amante dei reality show come Masterchef, e quando torna a casa prova, e non sempre riesce, a fare delle ricette che poi carica sul suo canale Youtube.

Come è nata l’idea di scrivere questo romanzo?

Nasce in realtà da un incubo che è l’inizio della seconda parte del libro. Gli intenti sono venuti man mano nel mezzo del processo creativo, stimoli, ricordi e altri sogni sono arrivati in corso d’opera dando vita ad una storia che definirei allucinante. L’obiettivo era quello di descrivere in maniera volutamente esagerata e caricaturale tanti tratti della mia generazione, quella dei millennials. Il libro è ambientato principalmente a Roma ma tocca anche altri due luoghi del mio vissuto, la Puglia e l’Inghilterra. 

Nel libro c’è una critica rivolta alla tua generazione?

La mia idea è che l’arte in generale non debba essere necessariamente militante. Non ho voluto criticare nulla ma definisco Foodporn un romanzo realistico-sociale. La realtà è questa, e se non è vera è verosimile. Tanti tratti di Alessio si potranno riconoscere in tante persone e nella società. Il libro è uscito il 27 gennaio e con i mesi che sono seguiti a causa della pandemia ho dovuto bloccare la promozione che intendevo fare ma sono soddisfatto dai riscontri avuti fino ad oggi. Sono in molti della mia generazione ad averlo letto.

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La copertina del libro è stata realizzata da Barbara Lincesso (BLince). “L’autore voleva affiancare al suo libro uno stile fumettato e ha trovato nel mio tratto la chiave illustrativa che cercava. Ho letto il libro ancora prima che venisse pubblicato e ho avuto l’ispirazione: ho immaginato chiaramente una cornice di pasta e degli elementi intrappolati nella trafila. – ci spiega Barbara –  L’illustrazione vuole essere volutamente provocatoria, come il titolo del resto, ma in modo tale che il lettore colga l’intento diametralmente opposto del contenuto del libro. Quindi un voler spingere il lettore ad andare oltre l’apparenza

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Abbiamo chiesto a Gabriele quali progetti ha per il futuro.

Sei nato a Taranto, una città da sempre divisa tra salute e lavoro. Pensi mai di raccontarla in un tuo libro?

Foodporn è ambientato principalmente a Roma, ci sono dei riferimenti alla mia città, posti lungo la litoranea della mia infanzia, però c’è poco. Mi piacerebbe fare qualcosa dedicata alle controversie di Taranto, di come uno vive la società in questo modo sofferto per i drammi e le conseguenze, specialmente legate alla questione ambientale. Mi piace pensare che lo farò. Quando mi sono chiesto dove ambientare il mio primo libro ho pensato a Roma perché la mia storia doveva essere contraddittoria e cattiva. E Roma è un po’ così, ti da una carezza e venti schiaffi ma nonostante questo, quando vai via, ti accorgi di quanto ti manca.