Da rifiuti in plastica ad alberi, l’iniziativa del Comitato di quartiere di Monte Migliore, a Roma per riqualificare il parco.
Trasformare il rifiuto in risorsa. Un processo che spesso può sembrare lontano dalle nostre azioni quotidiane. Eppure, l’iniziativa portata a compimento dal Comitato di quartiere Montemigliore, presieduto da Anna Maria Secchi, dimostra proprio il contrario. Il cambiamento parte dalle azioni del singolo e da progetti condivisi per migliorare l’ambiente che si vive tutti i giorni.
Nel municipio IX di Roma, quartiere extra-GRA a Sud della Capitale, un gruppo di cittadini raccoglie tappi di plastica dal 2018 per curare il verde urbano. Un impegno costante in collaborazione con uno stabilimento di Pomezia, che in cambio dei rifiuti fornisce un corrispettivo in denaro al comitato.
Tappi in plastica, da rifiuto a risorsa nel progetto di Monte Migliore
L’iniziativa “consiste nel raccogliere tappi di plastica e plastica i cui codici corrispondono a PP–02-05- HDPE”, ha spiegato Secchi, “Il ricavato di questo progetto, insieme al contributo dei cittadini, viene investito nella manutenzione dell’unico parco comunale nel quartiere”.
Quest’anno però, la presidente del Comitato ha pensato si potesse fare qualcosa di più. La raccolta dei tappi in plastica ha permesso di piantare 31 alberi all’interno del Parco di quartiere.
“Ho sempre pensato che il rifiuto può diventare una risorsa” racconta Anna Maria Secchi, promotrice dell’iniziativa “ed è per questo che quando sono stata eletta presidente del Cdq Montemigliore ho scritto il progetto ‘Da rifiuto a risorsa'”.
In sei anni, il quartiere ha raccolto 9 tonnellate e mezzo di plastica e solo quest’anno una tonnellata e mezzo. Per celebrare il successo del progetto e mettere a dimora gli alberi, il pomeriggio del 21 aprile c’è stata una grande festa parco di Via Vivenza, zona Montemigliore. Oltre ai tanti bambini del quartiere, all’evento era presente anche la presidente dell’assemblea capitolina Svetlana Celli.
Cinque dei 31 alberi piantati sono stati regalati da un vivaio del quartiere, uno da un ristorante della zona. Nel giorno dell’inaugurazione inoltre, i bambini hanno potuto adottare gli alberi, assegnando a ciascuno un nome.
