
In un’intervista a Green&Blue la presidente dell’associazione ambientalista Marevivo Rosalba Giugni ha raccontato della legge Salvamare e della sua approvazione
La sede di Marevivo è suggestiva: un barcone sul fiume Tevere a Roma. Uno dei vanti di Rosalba Giugni, presidente e fondatrice dell’associazione ambientalista.
A lei Green&Blue, il dorso dedicato all’ambiente de La Repubblica e gli altri quotidiani del gruppo Gedi, ha dedicato un’intervista in cui Giugni ha raccontato la genesi dell’associazione e la spinta perché venisse approvata in parlamento la Legge Salvamare.
Rosalba Giugni: “Invitammo Costa sul nostro barcone per spiegargli che il mare andava salvato”
Rosalba Giugni è stata la madre della legge Salvamare, approvata dal Parlamento italiano in via definitiva lo scorso maggio. Una legge che – tra le altre cose – finalmente permette ai pescatori che trovano rifiuti in plastica in mare di riportarli a terra (fino a prima dell’approvazione della legge, bottiglie e buste in plastica erano considerati rifiuti speciali, dunque i pescatori erano in qualche modo costretti a rigettarli in mare).
Una legge che Giugni propose a Sergio Costa quando divenne ministro dell’ambiente. “Quando divenne ministro – racconta Giugni a Green&Blue – lo invitammo a Marevivo, gli presentammo i problemi e persino una bozza che avevamo preparato. Lui capì e disse che avrebbe fatto una legge. Ci sono voluti 4 anni, ora Costa non è più ministro ma la legge è arrivata in porto”.
Una legge che Giugni e i suoi non si sono limitati a proporre. Marevivo, infatti, ha continuato a seguire l’iter legislativo che ne ha portato all’approvazione dopo una doppia lettura in entrambe le Camere.
Quando a novembre scorso il Senato diede il suo ok in seconda lettura alla legge – e in attesa dell’ok definitivo da parte della Camera – Giugni volle affidare a TeleAmbiente la sua gioia per quella conquista per il mare.
Giugni a TeleAmbiente: “E’ una legge condivisa”
“Noi siamo soddisfatti della legge appena approvata perché è una legge sulla quale in qualche modo abbiamo lavorato tanto anche noi, e anche gli ultimi emendamenti sono stati alla fine inseriti. Certo, non c’è mai la legge perfetta, si può sempre migliorare però il fatto che 220 senatori l’hanno approvata e soltanto 15 si sono astenuti vuol dire che è una legge condivisa”, disse la presidente di Marevivo in una video intervista a TeleAmbiente.
E il lavoro non è ancora finito. “Bisogna fare i decreti attuativi senza i quali resterebbero solo parole sulla carta. In questi giorni stiamo scrivendo lettere al presidente Draghi e ai ministri interessati insieme a tutto il mondo del mare, pescatori, armatori, cantieri, velisti, sub, chiediamo un ministero del Mare o almeno una cabina di regia alla presidenza del Consiglio. Ma sembra che il mare interessi poco, anche se il futuro dipende dalla salute del mare perché dalla salute del mare dipendiamo noi”, ha spiegato nell’intervista a Green&Blue.