Michela Murgia, addio alla scrittrice e attivista: aveva 51 anni

La cultura italiana piange una delle più brillanti autrici degli ultimi anni, che poco tempo fa aveva annunciato che le erano rimasti pochi mesi di vita.

Addio a Michela Murgia. La scrittrice e attivista sarda è morta a 51 anni la sera del 10 agosto a Roma, dopo aver combattuto con un carcinoma renale giunto al quarto stadio, con metastasi a polmoni, ossa e cervello.

Cresciuta negli ambienti dell’Azione Cattolica, Michela Murgia è stata una brillante scrittrice, arrivata al successo con i romanzi Il mondo deve sapere (da cui fu ispirato il film Tutta la vita davanti) e Accabadora. Ma anche, e soprattutto, un’attivista impegnata per la tutela dei diritti. Dopo aver sostenuto l’indipendenza della sua Sardegna, candidandosi anche alla presidenza della Regione nel 2014 senza essere eletta, Michela Murgia si era spesa per i diritti delle donne e della comunità omosessuale, transgender e queer.

Tra libri, tv e conferenze, Michela Murgia era diventata soprattutto negli ultimi anni un riferimento culturale anche per il grande pubblico. Con stile ed eleganza, ma sempre con fermezza, la scrittrice e attivista era stata protagonista di rivendicazioni sociali e anche di polemiche politiche. Venendo spesso presa di mira dalla destra a cui non risparmiava critiche feroci.

Già sposata in prime nozze dal 2010 al 2014 con Manuel Persico, Michela Murgia aveva già sconfitto nei due anni successivi un tumore. La malattia, però, era tornata negli ultimi mesi, e la scrittrice e attivista lo aveva annunciato nello scorso maggio, spiegando che le restavano pochi mesi di vita. Anche per questo motivo, il 22 luglio scorso aveva deciso di unirsi civilmente all’attore e regista Lorenzo Terenzi, denunciando anche le carenze legislative sulle coppie di fatto in Italia.