Da sempre, oltre a portare morte e distruzione, le guerre hanno un impatto ambientale devastante, anche a lungo termine. Il conflitto appena iniziato in Ucraina non farà eccezione.

Quanto costa una guerra all’ambiente? È un interrogativo che, specialmente a poche ore dall’inizio degli attacchi della Russia contro l’Ucraina, dobbiamo porci. Oltre a portare morte e distruzione, le guerre hanno sempre avuto un devastante impatto ambientale. Soprattutto a partire dalla I guerra mondiale in poi, con l’impiego di armi chimiche che hanno lasciato segni indelebili nei territori teatro di conflitti. Il gas nervino, insieme agli erbicidi, non ha sterminato solo le persone, ma tutta la biodiversità (in Vietnam, ad esempio, gli erbicidi usati dagli Stati Uniti per stanare i Vietcong nelle foreste hanno letteralmente cancellato 120 specie di uccelli e 40 di mammiferi).

Guerra in Ucraina, vola il prezzo del gas. Cosa bisogna aspettarsi?

L’Ucraina, da questo punto di vista, non fa eccezione. Come ha spiegato Pavel Felgenhauer, analista militare di origine russa, al Washington Post, “la consegna di armamenti nell’area di confine tra Bielorussia e Ucraina potrebbe disperdere detriti radioattivi nel suolo“. E le ricchezze naturali del Donbass, una parte della posta in gioco in questa guerra, rischiano di incrementare ulteriormente gli scenari più drammatici. Qui ci sono infatti ricchi giacimenti di carbone, con le miniere che devono essere regolarmente pompate per evitare l’inondazione da parte delle acque sotterranee. Con la guerra, questo non sta avvenendo e il fiume Don è già irrimediabilmente contaminato. Come spiega Angelo Bruscino sull’Huffington Post, già nel 2018 il ministro ucraino dell’Ambiente, Ostap Semerak, aveva avvertito sui rischi di una potenziale “seconda Chernobyl“. Il timore era che i separatisti filorussi potessero volontariamente allagare la miniera di carbone abbandonata di YunKom, utilizzata ai tempi dell’Urss per test nucleari sotterranei. E quel timore, alla fine, si rivelò fondato.

Guerra in Ucraina, Wwf Italia: “Deve convincerci a spezzare la catena del fossile”

La situazione è molto delicata anche nella provincia di Mariupol. Nella Zaporizhia, infatti, sono presenti diverse mine. Il pericolo maggiore, tuttavia, è costituito dal nucleare: in Ucraina sono attivi ben 15 diversi reattori e non abbiamo nessuna garanzia sul fatto che le milizie non vogliano distruggerli. Colpire il nemico nei punti più cruciali, anche a costo di scatenare un ‘Armageddon’, sembra una follia impensabile. Ma anche la guerra in sé lo è.

Articolo precedenteLa tazzina di caffè… fatta di caffè, l’idea di una cooperativa di Milano per il riciclo dei fondi di caffè
Articolo successivoRoma, Santo Stefano tra le “Isole Carcere” presenti nel libro di Valerio Calzolaio