Home Attualità ECOSISTEMA URBANO, AL PRIMO POSTO C’E’ MANTOVA. ROMA 87° IN FONDO ALLA...

ECOSISTEMA URBANO, AL PRIMO POSTO C’E’ MANTOVA. ROMA 87° IN FONDO ALLA CLASSIFICA

Ecosistema urbano. Al primo posto con il miglior ambiente urbano, si piazza Mantova, seguita nell’ordine da Parma, Bolzano, Trento e Cosenza.

È quanto emerge dal 25° rapporto annuale Ecosistema urbano di Legambiente, presentato oggi a Milano.

In coda alla classifica delle 104 principali città  italiane troviamo: Catania, poi risalendo Agrigento, Massa, Frosinone e Palermo.
Nella prima edizione del report,  che risale al ’94, Milano occupava la penultima posizione.

Peggiore, solo Napoli, all’ultimo posto.

Lo scorso anno Milano era 31/a, oggi è 23/a, mentre Napoli è rimasta negli anni stabilmente nella parte bassa della graduatoria (oggi e’ 89/a).

La capitale invece è ripiombata in basso a partire dal 2010, dopo un’ascesa che l’aveva portata nel gruppo delle prime trenta (ora e’ 87/a).

Torino (78/a) era quarta nel ’98 e 9/a l’anno successivo, ma da oltre dieci anni è sempre abbondantemente sotto la sufficienza.

«Serve un governo delle città a livello nazionale – sottolinea Stefano Ciafani, presidente di Legambiente -Non bisogna rispolverare il ministero delle Aree urbane di 30 anni fa, quanto piuttosto una politica governativa trasversale sulla riconversione ecologica delle città che guidi in modo sinergico le azioni dei vari dicasteri a vario titolo coinvolti, dall’Ambiente alle Infrastrutture, dalla Salute ai Trasporti, fino ad arrivare allo Sviluppo economico. Su alcuni fronti le politiche ambientali nelle nostre città migliorano anche in modo inaspettato, come nel caso dei rifiuti e dell’economia circolare, su altri, ancora troppi, c’è molto da lavorare. Spesso è stata l’Europa a costringerci a darci da fare e a spingerci verso buone politiche ambientali. Se Milano ha inaugurato il suo primo depuratore 15 anni fa è grazie alla condanna europea. Se Roma 5 anni fa ha chiuso finalmente la discarica di Malagrotta, lo dobbiamo alle multe comunitarie. Il nostro auspicio però è che nel futuro non ci sia più bisogno di condanne alla Corte di giustizia europea ma che si possa contare su una strategia nazionale all’avanguardia, come fatto ad esempio sulle leggi italiane per la lotta all’inquinamento da plastica, più volte copiate nella UE. Speriamo che questo possa avvenire non solo per le politiche urbane ma per tutte quelle ambientali del nostro Paese”.

Spiccano tra gli esempi di buona gestione dell’ambiente urbano: lo studio cita l’AreaC e la mobilità condivisa di Milano, la gestione dei rifiuti di Oristano, Parma, Trento, Mantova, Treviso e Pordenone, la tramvia di Firenze, il contenimento dello spreco di acqua di Macerata e Monza, gli investimenti sul solare di Padova, il teleriscaldamento di 6mila studenti delle superiori di Udine.
E ancora, l’ampliamento degli spazi a disposizione dei pedoni  di Firenze, l’allargamento a Bergamo della Ztl (fino a farla diventare la piu’ estesa d’Italia), o le città bike friendly come Ferrara, Reggio Emilia, Bolzano e Pesaro, queste ultime due con le loro “bicipolitane”.
Novità di questo Rapporto, l’analisi della capacità dei Comuni di smaltire i propri rifiuti nel proprio territorio. Roma smaltisce moltissimo in Italia e all’estero: decine di migliaia di Tir e convogli ferroviari nel 2017 disperdono scarti romani verso la Lombardia, l’Emilia Romagna, la Puglia, il Veneto o oltre confine.

Dall’analisi dei dati Ama, la stima che Legambiente fa è che su 100 sacchetti di spazzatura gettati dai romani, 44 vengano portati in altre province e regioni.

Stessa sorte anche per Milano che esporta fuori comune tanta spazzatura quanto Roma, anche se i tragitti sono molto più brevi.

«Ci sono evidenti comportamenti dinamici di una parte dei centri urbani – aggiunge Alberto Fiorillo, responsabile aree urbane di Legambiente e curatore insieme a Mirko Laurenti e Lorenzo Bono del report – e una stasi altrettanto chiara in altri che ci porta a distinguere due specie distinte, due categorie opposte, diverse da quelle solite nord-sud, grandi-piccoli, ricchi-poveri. Da una parte città formica, laboriose, che non s’accontentano, dall’altra città cicala, che cantano future trasformazioni e in realtà assecondano la crisi ambientale urbana anziché cercare di correggerla. Insomma il cliché, valido in passato, del centro urbano medio-piccolo del nord come luogo predestinato alla qualità ambientale non è più universalmente valido Lo dimostrano i balzi avanti della metropoli Milano e della meridionale Cosenza. Non più liquidabili come singole eccezioni, dal momento che Ecosistema Urbano registra prestazioni positive anche a Oristano, Macerata, Pesaro».

 

     CLASSIFICA FINALE ECOSISTEMA URBANO  2018

 

Pos.

Città   Pos. Città   Pos. Città  
1 Mantova 78,14% 36 Nuoro 58,05% 71 Lecco 48,13%
2 Parma 76,83% 37 Vercelli 57,97% 72 Foggia 47,96%
3 Bolzano 74,27% 38 Ferrara 56,34% 73 Novara 47,26%
4 Trento 73,82% 39 Siena 55,95% 74 Reggio Calabria 46,30%
5 Cosenza 71,42% 40 Benevento 55,91% 75 Pescara 46,12%
6 Pordenone 71,06% 41 Forlì 55,58% 76 Avellino 45,81%
7 Belluno 68,94% 42 Catanzaro 55,38% 77 Campobasso 45,30%
8 Treviso 68,56% 43 Cuneo 55,29% 78 Torino 45,27%
9 Macerata 67,85% 44 Ravenna 55,14% 79 Grosseto 45,13%
10 Bologna 67,01% 45 Cagliari 54,85% 80 Bari 44,84%
11 Verbania 66,97% 46 Arezzo 54,65% 81 Caltanissetta 44,67%
12 La Spezia 65,37% 47 Terni 54,56% 82 Taranto 44,14%
13 Oristano 65,25% 48 L’Aquila 54,08% 83 Enna 44,11%
14 Venezia 65,21% 49 Vicenza 53,89% 84 Messina 43,60%
15 Biella 64,54% 50 Pavia 53,58% 85 Pistoia 43,08%
16 Rimini 64,27% 51 Padova 52,97% 86 Ragusa 42,47%
17 Pesaro 63,81% 52 Livorno 52,65% 87 Roma 42,38%
18 Bergamo 62,19% 53 Asti 51,94% 88 Rovigo 42,36%
19 Udine 62,03% 54 Salerno 51,47% 89 Napoli 42,13%
20 Teramo 61,94% 55 Varese 51,46% 90 Imperia 42,03%
21 Savona 61,64% 56 Isernia 51,42% 91 Matera 41,46%
22 Cremona 61,60% 57 Caserta 51,18% 92 Crotone 40,62%
23 Milano 60,95% 58 Piacenza 51,06% 93 Potenza 40,14%
24 Reggio Emilia 60,70% 59 Sassari 51,00% 94 Alessandria 39,95%
25 Sondrio 59,82% 60 Viterbo 50,99% 95 Latina 38,02%
26 Pisa 59,75% 61 Rieti 50,36% 96 Vibo Valentia 37,51%
27 Lucca 59,50% 62 Como 50,08% 97 Trapani 37,00%
28 Perugia 59,34% 63 Lecce 50,05% 98 Monza 36,77%
29 Trieste 59,26% 64 Chieti 49,88% 99 Siracusa 35,08%
30 Gorizia 58,83% 65 Modena 49,85% 100 Palermo 34,93%
31 Brescia 58,66% 66 Prato 49,47% 101 Frosinone 33,95%
32 Aosta 58,54% 67 Verona 48,74% 102 Massa 33,85%
33 Firenze 58,53% 68 Ascoli Piceno 48,45% 103 Agrigento 33,67%
34 Ancona 58,47% 69 Genova 48,42% 104 Catania 30,88%
35 Lodi 58,08% 70 Brindisi 48,39%      
Articolo precedenteGASDOTTO TAP, A MELEDUGNO BRUCIANO LE BANDIERE M5S. PREMIER CONTE: “DATE LA COLPA A ME”
Articolo successivo“GLI ITALIANI, IL SOLARE E LA GREEN ECONOMY”, ROMA MARTEDI 30 OTTOBRE 2O18