
Clima. L’estate non porta con sé solo le vacanze e la voglia di mare, ma anche una serie di “effetti collaterali” come: colpi di calore, crampi, rash cutanei, edemi e non solo.
Effetti però, in gran parte prevenibili, basta mettere in campo piani di prevenzione a differenti livelli e che tengano conto di vulnerabilità e peculiarità proprie di singole realtà locali.
Va poi tenuto presente che i cambiamenti climatici in atto, stanno determinando un peggioramento della qualità dell’aria e delle attività umane.
Esempi ne sono il maggior consumo di energia per la climatizzazione delle abitazioni in estate o le cause naturali che aumentano la frequenza e l’intensità degli incendi e quindi le emissioni di particolato.
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Sono queste le premesse che hanno portato il Ministero della Salute ad aggiornare ed integrare le linee di indirizzo del Piano Nazionale di Prevenzione degli effetti del caldo sulla salute del 2013.
Le nuove linee di indirizzo su ondate di calore e inquinamento atmosferico sono state prodotte nell’ambito del progetto del Centro per la prevenzione e controllo delle malattie (CCM) Piano operativo nazionale per la prevenzione degli effetti del caldo sulla salute, coordinato dal Dipartimento di Epidemiologia del SSR Lazio e sono rivolte alle istituzioni locali, ai medici di medicina generale, ai pediatri, ai medici ospedalieri e in generale a tutti gli operatori socio-sanitari coinvolti nell’assistenza e nella protezione delle fasce di popolazione più vulnerabili.
Il documento è organizzato in tre parti:
- Il capitolo “Caldo e Salute” che presenta una sintesi delle evidenze scientifiche disponibili sugli effetti delle ondate di calore sulla salute e sui sottogruppi vulnerabili
- Un capitolo dedicato al “Piano nazionale per la prevenzione degli effetti del caldo” che illustra il sistema di allerta nazionale, indicazioni operative sulle misure di prevenzione da attivare a diversi livelli di assistenza e graduate sui livelli di allerta, identificazione dei sottogruppi a rischio (vulnerabili), raccomandazioni per specifici sottogruppi, sistemi per il monitoraggio dell’impatto sulla salute delle ondate di calore.
- Il terzo capitolo infine è dedicato agli “Effetti acuti dell’inquinamento atmosferico”, con la sintesi delle evidenze scientifiche disponibili e i principali elementi per la prevenzione degli effetti acuti dell’inquinamento atmosferico sulla salute.
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Nel nuovo Piano, la principale novità consiste in una sezione specifica sugli effetti dell’inquinamento.
Nel Sud Europa, spiegano le nuove Linee di Indirizzo per la Prevenzione, “i cambiamenti climatici stanno causando un aumento degli eventi meteorologici estremi come ondate di calore, piogge intense e allagamenti costieri, una diffusione di nuove specie di vettori di malattia“, oltre a peggior qualità dell’aria e incendi. In particolare, nel contesto internazionale, il nostro Paese “registra gli effetti più elevati del caldo sulla mortalità giornaliera”.
Tutto questo si aggrava in città, complice l’asfalto, lo smog, i condizionatori giorno e notte, ma anche la scarsa presenza di alberi.
Al contrario invece, “la presenza in città delle aree verdi diminuisce in maniera importante gli effetti delle isole di calore, mediante l’ombreggiamento, l’evaporazione e la traspirazione”.
Un albero, infatti, “raffredda per una potenza di 20-30KW e un’area verde urbana di 1500 mq raffredda in media 1,5 gradi e diffonde i suoi effetti a 100 metri di distanza”. La riduzione degli effetti delle isole di calore può però essere attuata, nel presente, “con un approccio migliorativo della situazione esistente”, ad esempio “implementando le aree verdi anche attorno agli edifici”.
Mentre, in futuro, bisognerebbe puntare a “una progettazione più funzionale a livello di città, quartiere e palazzo”, ad esempio considerando la distanza tra gli edifici, la circolazione dei venti, e la scelta dei materiali in base alle proprietà di accumulo termico.
- Eruzione cutanea, sintomi e cura: ostruzione dei dotti delle ghiandole sudoripare, accompagnata da infiammazione, prurito e pustole eritematose. In caso di eruzione cutanea, spostarsi in luogo fresco e ridurre la sudorazione tramite bagni freschi o alleggerendo l’abbigliamento.
- Crampi di calore, sintomi e cura: dovuto a squilibrio elettrolitico o a una carenza di sodio, dovuta alla perdita di liquidi. È consigliabile assumere una posizione con gli arti superiori sollevati di almeno 4 cm rispetto al cuore, rinfrescando con acqua fredda le gambe. Reintegrare i sali minerali persi e reidratare per via orale o endovenosa.
- Edema da caldo, sintomi e cura: causato da vasodilazione periferica con accumulo di liquido nelle gambe e si tratta di un sintomo da non sottovalutare poiché può essere associato a scompenso cardiaco. Sono più a rischio persone anziane non acclimatate. In questo caso, bisogna spostarsi in un luogo fresco, tenendo le estremità sollevate ed eseguendo movimenti per favorire il reflusso venoso. Si possono effettuare delle docce fredde sulle gambe.
- Lipotimia da caldo, sintomi e cura: alterazione transitoria della pressione rispetto ai normali valori, dovuta a vasodilatazione e caratterizzata da vertigini, offuscamento visivo, ipotensione con diminuzione dell’apporto di sangue al cervello. I pazienti hanno una temperatura corporea normale e riprendono coscienza una volta che sono in posizione supina. Spostarsi quindi in un luogo fresco, assumere una posizione supina con le gambe sollevate rispetto al cuore, somministrare una soluzione reidratante.
- Stress da calore, sintomi e cura: sintomo di maggiore gravità che si manifesta con debolezza, nausea, vomito, cefalea, tachicardia ed ipotensione, confusione, irritabilità. La temperatura corporea può essere leggermente elevata ed è comune una forte sudorazione. Può essere confusa con una malattia virale ma se questa condizione non viene trattata immediatamente, può progredire fino al colpo di calore. Spostarsi in un ambiente fresco e reintegrare i liquidi; favorire il raffreddamento del corpo togliendo gli indumenti e applicando degli impacchi freddi. Nei casi più gravi, trasportare il paziente al pronto soccorso.
- Colpo di calore, sintomi e cura: una condizione di emergenza vera e propria, in cui il ritardato trattamento può portare anche al decesso. Avviene quando la capacità di termoregolazione è compromessa e la temperatura corporea raggiunge i 40 gradi. Si può presentare con letargia, nausea, vertigini, iperventilazione, tachicardia, edema polmonare, aritmie e delirio che può progredire fino alla perdita di coscienza. è necessario richiedere, specie se colpisce neonati o anziani, l’immediato ricovero in ospedale