Uno studio sostiene che 4 milioni dei delfini siano morti negli ultimi settanta anni perché rimasti intrappolati accidentalmente nelle reti da posta utilizzate nella pesca dei tonni nell’Oceano Indiano.
Secondo uno studio il numero di delfini nell’Oceano Indiano è diminuito dell’80% negli anni a causa delle reti da posta utilizzate nella pesca intensiva dei tonni. A partire dal 1950 circa 4 milioni di delfini sono rimasti intrappolati in questo tipo di attrezzatura. Lo studio, pubblicato sulla rivista Endangered Species Research, ha utilizzato i dati sul numero di delfini catturati dalle reti da posta per calcolare i cambiamenti della popolazione di delfini nell’Oceano Indiano.
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Il dottor Charles Anderson, autore dello studio, sostiene che la pesca con reti da posta nell’Oceano Indiano “non venga gestita correttamente” e rappresenti il problema più grande per i cetacei. La dottoressa Puti Liza Mustika, coautrice dello studio, ha spiegato che i delfini catturati accidentalmente dalle reti da pesca non vengono riportati dai pescatori perché vengono ributtati in mare. Circa un terzo dei tonni nell’Oceano Indiano viene catturato con le reti da pesca da posta, un metodo criticato dagli ambientalisti perché mette a rischio altre specie tra cui delfini, balene, squali e tartarughe. Secondo gli autori infatti le stime sull’impatto dei delfini non sono definitive e soggette a molta incertezza.
Mustika inoltre ha spiegato che molti dati sono stati ottenuti da precedenti studi e testimonianze delle barche. Nonostante lo studio si concentri su tutti i cetacei quindi anche focene e balene, la maggior parte degli animali catturati sono delfini. Gli scienziati hanno utilizzato dei programmi per contare in modo affidabile le catture di delfini tra il 1981 e il 2016 in Australia, Sri Lanka, India e Pakistan, applicando lo stesso metodo per calcolare il numero totale di cetacei catturati in tutte le attività di pesca nell’Oceano Indiano. Il risultato è che circa 4.1 milioni di cetacei sono stati catturati tra il 1950 e il 2018 nell’Oceano Indiano. Secondo lo studio in media vengono catturati 175 cetacei ogni 1,000 tonnellate di tonno pescato e la maggioranza di questi animali è destinata a morire: “E’ una morte molto dolorosa. I delfini sono molto intelligenti ma dal momento che la rete è molto sottile non sono in grado di rilevarla”.
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Mustika sostiene che i pescatori non siano “assassini di delfini” e quelli con cui è entrata in contatto non sono contenti quando intrappolano i delfini tuttavia “le stime non includono i cetacei che vengono scaricati in mare, utilizzati come esca o quelli che sfuggono alla cattura ma che muoiono lo stesso”. Una soluzione potrebbe essere quella di abbandonare le reti da posta per altre attrezzature da pesca. Inoltre sono stati fatti dei tentativi utilizzando delle reti fatte apposta per allontanare i delfini: “La soluzione è nella tecnologia e nell’utilizzo di attrezzature da pesca più sostenibili”.
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Secondo Manika è importante comprendere che centinaia di migliaia di pescatori vivono grazie alle reti da posta e di conseguenza vietare questo tipo di pesca non può essere una soluzione accettabile. Gli autori dello studio sostengono che un maggior monitoraggio, migliori controlli nei porti e l’utilizzo di tecnologia da remoto possa contribuire a ridurre il numero di delfini intrappolati.