Home Attualità Commissione agricoltura UE sostiene gli allevamenti intensivi. Greenpeace: “E’ vergognoso”

Commissione agricoltura UE sostiene gli allevamenti intensivi. Greenpeace: “E’ vergognoso”

Greenpeace. Oggi la Commissione Agricoltura del Parlamento europeo ha votato a favore di una riforma della Politica Agricola Comune (PAC) che continua a sostenere un sistema inquinante e dannoso. La Commissione, infatti, ha respinto tutte le proposte avanzate dalla Commissione Ambiente, tra cui quella di tagliare i finanziamenti pubblici agli allevamenti intensivi e quelle per limitare densità e numero di animali ammassati nelle aziende che ricevono sussidi europei, allo scopo di gestire i liquami in modo più sicuro per l’ambiente.

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“È vergognoso che la Commissione Agricoltura scelga di sostenere gli allevamenti intensivi, che danneggiano ambiente e clima, maltrattano gli animali e spingono fuori dal mercato i piccoli produttori”, dichiara Federica Ferrario, responsabile Campagna Agricoltura di Greenpeace Italia.

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I membri della Commissione, inoltre, hanno votato contro la proposta di subordinare i pagamenti della PAC al rispetto di standard basilari in materia di benessere animale, tra cui l’obbligo di prevedere per gli animali allevati uno spazio minimo sufficiente per potersi muovere, girare e sdraiare, e ha respinto la proposta di aumentare la quota di fondi pubblici destinati a sostenere modelli di agricoltura ecologici e rispettosi del clima.

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 “Continueremo a presidiare il Parlamento europeo – aggiunge Ferrario – perché non è ancora finita, e faremo sentire la nostra voce affinché il Parlamento europeo faccia la scelta giusta e necessaria: tagliare i sussidi pubblici agli allevamenti intensivi e promuovere le aziende che rispettano standard ambientali più elevati”.

Le raccomandazioni votate oggi dalla Commissione Agricoltura e quelle votate a febbraio dalla Commissione Ambiente, saranno valutate dal prossimo Parlamento europeo che uscirà dalle elezioni europee di fine maggio. Gli eurodeputati neo-eletti dovranno scegliere se votare in plenaria, sulla base delle raccomandazioni di entrambe le Commissioni, o ripartire da zero.