In questo numero di Agrifood Magazine, realizzato in collaborazione con Italpress: 1) Ue, via libera alla riforma delle Indicazioni Geografiche Protette; 2) Parco agrisolare, aumentano le risorse; 3) cala la domanda di carne chianina, l’allarme delle stalle; 4) L’agriturismo vale 1,5 miliardi di euro

 

In questo numero di Agrifood Magazine, realizzato in collaborazione con Italpress:

1) Ue, via libera alla riforma delle Indicazioni Geografiche Protette: Il Parlamento europeo ha dato il via libera definitivo alla riforma delle norme per la protezione delle indicazioni geografiche per il vino, altri alcolici e prodotti agricoli. Il nuovo regolamento, adottato con 520 voti favorevoli, 19 contrari e 64 astensioni, contiene misure per proteggere le Indicazioni Geografiche anche online, dare maggiori poteri ai produttori e semplificare il processo di registrazione dei prodotti.

2) Parco agrisolare, aumentano le risorse: Salgono a 1,1 miliardi di euro le risorse già assegnate dal Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste ai progetti della misura del PNRR Parco Agrisolare”, potenziata con il secondo bando voluto dal Ministro Francesco Lollobrigida. L’obiettivo è sostenere, con finanziamenti a fondo perduto, le imprese agricole della produzione primaria e della trasformazione per realizzare impianti fotovoltaici sui tetti dei fabbricati rurali, senza consumo di suolo.

3) Cala la domanda di carne chianina, l’allarme delle stalle: Sos carne chianina. A lanciare l’allarme, la Cia di Arezzo, spiegando che la Chianina, simbolo delle terre toscane e senesi, è sempre meno richiesta ed i produttori stanno facendo i conti con una crisi di mercato grave e con regole sempre più stringenti e di difficile applicazione. La carne chianina infatti, non ha solo registrato un crollo del 20% delle vendite ma anche una riduzione del prezzo da circa 8,5€/kg a 7,5€/kg. L’allevamento di Chianina non è più economicamente sostenibile per gli allevatori: diminuiscono le stalle, calano i capi allevati, e la perdita di aziende specializzate è più forte nelle aree più marginali, dove rappresentano anche un elemento di presidio importante. Le abitudini alimentari stanno cambiando, si mangia sempre meno carne e soprattutto si sceglie quella meno pregiata. Senza considerare che l’affermazione di nuove realtà commerciali ha svalorizzato il prodotto. Basta infatti un 20% di questa carne per fare un hamburger di Chianina. Di fronte a queste difficoltà, gli allevatori chiedono di avviare una campagna di tutela del prodotto complessiva, insieme a un programma di informazione e comunicazione adeguato per promuovere un’eccellenza a cui tanti allevatori da anni si dedicano con impegno e passione.

4) L’agriturismo vale 1,5 miliardi di euro: Negli ultimi anni l’agriturismo è diventato uno dei pilastri dell’agricoltura italiana, rappresentando l’attività di diversificazione più praticata con il 38% delle aziende agricole per un valore di produzione di 1,5 miliardi che, insieme alle fattorie didattiche e l’agricoltura sociale, costituisce più di un quinto del valore della produzione del settore primario. Il dato emerge dallo studio “Il panorama multiforme del turismo rurale. Politiche e interventi“, curato dal Crea Politiche e Bioeconomia, nell’ambito delle attività della Rete Rurale Nazionale. Questa tipologia di turismo – rileva lo studio – si contraddistingue per la multifunzionalità e la diversificazione delle attrattività dei territori, confermando una crescita di turisti rispetto al 2013 del 40%, di cui il 49% stranieri. Nel nuovo Piano strategico della Pac 2023-27, infatti, il turismo è concepito sia in termini di attrattività dei territori che di diversificazione: per il potenziamento delle attività turistiche sono state stanziate ad hoc risorse per 118 milioni di euro, di cui il 64% destinate all’agriturismo, il 21% per investimenti finalizzati ad aumentare l’attrattività delle aree rurali e il 18% per sostenere le attività di cooperazione per il turismo rurale.