Moda, ecco la piattaforma second hand che ha messo al bando 30 marchi di fast fashion

Sulla piattaforma second hand Vestiaire Collective  non sarà possibile acquistare o vendere prodotti di brand che alimentano la fast fashion.

La piattaforma globale per la rivendita di capi di seconda mano di moda di lusso Vestiaire Collective ha deciso di bandire dal suo sito circa 30 marchi di fast fashion.

H&M, Zara, Uniqlo, Gap, Mango e Urban Outfiters sono solo alcuni dei brand che non saranno più disponibili sulla piattaforma il cui obiettivo è quello di abbandonare completamente i produttori di “moda veloce” entro il 2024 e combattere lo spreco nel settore tessile.

Si tratta di una piattaforma dove sono gli utenti a comprare ma anche a mettere in vendita i propri abiti. Ogni volta che i clienti proveranno a comprare o vendere articoli dei marchi cosiddetti “banditi”, verranno avvisati con un apposito messaggio che li informerà del divieto ma, soprattutto, delle ragioni per cui quell’articolo è stato vietato.

Per elaborare in maniera sensata queste motivazioni e in merito alla selezione dei marchi vietate, l’azienda si è avvalsa di nove esperti di moda sostenibile.

“Questi marchi contribuiscono a una produzione e a un consumo eccessivi, con conseguenze sociali e ambientali devastanti nel Sud globale. È nostro dovere agire e aprire la strada ad altri operatori del settore affinché si uniscano a noi in questo movimento, così da avere un impatto insieme“, ha spiegato Dounia Wone, Chief Impact Officer di Vestiaire Collective.

Non discutiamo sulle buone intenzioni dell’azienda, ma ci sono anche molti altri marchi di brand di lusso presenti sulla piattaforma che non sono proprio dei paladini in campo di sostenibilità.

In ogni caso, spingere per il riuso, rimettere in circolo abiti acquistati che non indossiamo più, spingere per il second hand, sono tutte oggi azioni più che mai necessarie per fermare una delle industrie più impattanti al mondo.

Ricordiamo che ogni anno, secondo i dati forniti da Ellen MacArthur Foundation, vengono gettati nel mondo 92 milioni di tonnellate di rifiuti tessili, una quantità sufficiente a riempire giorno dopo giorno il Colosseo.