Il Consiglio Ue su Ambiente e diplomazia energetica ha deciso che alla Conferenza dell’Onu sul clima di Dubai l’Europa chiederà lo stop totale all’utilizzo di combustibili fossili
La COP28 si avvicina e fervono i preparativi diplomatici per la Conferenza dell’Onu sui cambiamenti climatici che si terrà a fine anno a Dubai. L’Unione europea ha deciso di alzare la posta e di porsi un obiettivo ambizioso. Il più ambizioso di tutti: lo stop totale ai combustibili fossili che sono la principale causa della crisi climatica.
Parola d’ordine, dunque, è phase out. A differenza degli scorsi anni quando l’Ue puntava a una riduzione dell’utilizzo dei fossili – il cosiddetto phase down – per la prossima conferenza i Ventisette chiedono l’abbandono di petrolio, gas e carbone senza se e senza ma.
Lo hanno scritto nero su bianco nel documento conclusivo del Consiglio Ue Ambiente e Diplomazia energetica che si è tenuto il 9 marzo.
Chi conosce i giochi della diplomazia, però, mette in guardia su prematuri eccessi di gioia. Quello dell’Ue, dicevamo, è l’obiettivo più ambizioso di tutti in termini di lotta alla crisi climatica. E non è da escludere che gli europei abbiamo posto il paletto così in alto solo per avere maggiore margine di manovra in sede di negoziati e puntare a un compromesso.
Intanto, attivisti e ambientalisti di tutto il mondo abbassano le aspettative rispetto a una Conferenza che vede come suo presidente il petroliere Ahmed Al Jaber e come organizzatore uno stato – gli Emirati Arabi Uniti – che hanno interessi enormi nei combustibili fossili.