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Superbonus: “Pochi controlli e costi più alti del previsto. Favoriti i più ricchi”

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I dati diffusi da Lilia Cavallari, presidente dell’Ufficio parlamentare di bilancio, in merito ai bonus edilizi. 

Sul Superbonus 110% e altri bonus edilizi arrivano nuovi dati, diffusi dall’Ufficio parlamentare di bilancio. La presidente Lilia Cavallari, in audizione davanti alla Commissione Bilancio della Camera, ha innanzitutto parlato dei costi delle agevolazioni, più alti del previsto: “La cifra è destinata a superare i 110 miliardi già rivisti al rialzo nella Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanza dello scorso autunno. L’Ecobonus ammontava a circa 4,5 miliardi nel 2020, gli investimenti del Superbonus a tutto febbraio 2023 hanno invece raggiunto i 68,5 miliardi“. Il ricorso al Superbonus, quindi, ha nettamente superato ogniNota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanza aspettativa iniziale, dal momento che la prima stima dei costi ammontava a 10 miliardi l’anno.

Superbonus: “A beneficiarne soprattutto i più ricchi”

Non solo il Superbonus, quindi, ma anche tutte le detrazioni relative a tutti gli altri bonus edilizi, sono al centro dell’audizione. Lilia Cavallari ha analizzato in primis alcune criticità e storture dei bonus. “In 10 anni le detrazioni sono state quadruplicate, specialmente quelle legate alle ristrutturazioni. Gli interventi edilizi e quelli di efficientamento energetico risultano essere misure fortemente regressive, a conferma che a beneficiarne maggiormente sono i contribuenti con un patrimonio immobiliare e un reddito alto” – ha spiegato l’economista e presidente dell’Upb – “Disponendo di liquidità e di capacità fiscale sufficiente, possono effettivamente scomputare le detrazioni dal debito di imposta. Il 10% dei contribuenti più ricchi ha fruito la metà dell’ammontare totale delle detrazioni“.

Superbonus: “Pochi controlli contro le frodi”

I dati relativi ai costi sono stati ricavati dal monitoraggio dell’Enea. “Dei 68,5 miliardi complessivi per il Superbonus, 53,2 miliardi sono relativi a lavori realizzati e a questi corrispondono detrazioni o crediti di imposta per oltre 75 miliardi. Per sostenere un settore che aveva sofferto per la pandemia è arrivata un’aliquota molto generosa con la possibilità dello sconto in fattura, anche gli incapienti possono utilizzare la misura” – ha spiegato Lilia Cavallari – “L’estensione della detrazione al 110% e la cessione del credito non sono state accompagnate da adeguati controlli per limitare il rischio di frodi, l’incentivo all’applicazione di prezzi non congrui e un utilizzo inefficiente delle risorse indotto dall’innalzamento delle aliquote di agevolazione e dall’assenza di tetti massimi per intervento. Parte di questi meccanismi potrebbe aver contribuito a un significativo incremento degli investimenti non solo per il Superbonus, ma anche per tutti gli altri tipi di lavori edilizi soprattutto dal 2021 in poi“.

Superbonus: “Oltre il 60% delle richieste al Nord”

Oltre il 60% delle richieste per i bonus edilizi sono stati registrati al Nord“. Lo ha affermato Lilia Cavallari. “Dal 2008 al 2020 c’è stata una leggera riduzione della quota nelle regioni del Nord-Est, un recupero contenuto delle detrazioni al Sud e uno ancora più marginale nel Centro e nelle Isole” – ha spiegato la presidente dell’Upb – “La distribuzione geografica delle detrazioni edilizie e per riqualificazione energetica potrebbe riflettere la diseguaglianza nella distribuzione territoriale del reddito dei beneficiari“.