In questo numero di Agrifood Magazine, realizzato in collaborazione con Italpress: 1) Record per la Dop economy, vale 20 miliardi; 2) Nel 2022 fatturato da 621 miliardi; 3) 6 miliardi di euro di danni all’agricoltura per il clima; 4) Parmigiano Reggiano, 2023 in perdita per i produttori di latte

 

In questo numero di Agrifood Magazine, realizzato in collaborazione con Italpress:

1) Record per la Dop economy, vale 20 miliardi: Numeri record per la Dop economy italiana. Il settore delle DOP e IGP, come rileva il XXI Rapporto Ismea-Qualivita, vola oltre la soglia dei 20 miliardi di valore alla produzione nel 2022, +6,4% su base annua. Il comparto assicura un contributo del 20% al fatturato complessivo dell’agroalimentare italiano. Sfiora i 9 miliardi, mentre quello vitivinicolo supera gli 11 miliardi. Risultati importanti, seppure in parte condizionati dall’inflazione, che testimoniano la grande solidità della Dop economy nazionale: un sistema organizzato, che conta 296 Consorzi di tutela autorizzati dal Ministero dell’agricoltura e oltre 195.000 imprese delle filiere cibo e vino.

2) Nel 2022 fatturato da 621 miliardi: L’agroalimentare si conferma settore cardine dell’economia, con un fatturato che nel 2022 ha raggiunto quota 621 miliardi, il 15% del totale dell’economia nazionale. Decisive le buone performance di agricoltura, industria alimentare e bevande. E’ quanto emerge dall’Annuario CREA dell’agricoltura italiana. Le Regioni contribuiscono in misura differente al risultato: Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto producono oltre il 42% del valore totale e altre tre, Campania, Lazio e Piemonte, insieme danno vita a un ulteriore 22%. L’industria alimentare e delle bevande gioca un ruolo maggiore al Nord, agricoltura e sistema distributivo rivestono un peso più significativo al Sud.

3) 6 miliardi di euro di danni all’agricoltura per il clima: L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici, con i danni provocati dalla siccità e dal maltempo – stima la Coldiretti – che hanno già superato quest’anno i 6 miliardi di euro in Italia. Il caldo anomalo di inizio inverno sconvolge la natura e rischia addirittura di far ripartire le fioriture, con il pericolo di esporre le coltivazioni ai danni di un prevedibile forte abbassamento delle temperature e la perdita dei raccolti. A preoccupare – sottolinea la Coldiretti – è anche il rischio siccità, soprattutto sull’Italia centro-meridionale, dove stanno emergendo i primi sintomi di stress idrico che, accompagnati alla scarsità di neve in diversi settori dell’arco alpino e su gran parte della dorsale appenninica, fanno scattare un campanello d’allarme. La mancanza di neve, infatti, impedisce di creare le scorte idriche necessarie all’agricoltura. Il Natale al caldo, con temperature superiori anche di 10 gradi la media conferma – conclude la Coldiretti – rivela la decisa tendenza al surriscaldamento della Penisola, con effetti climatici e produttivi.

4) Parmigiano Reggiano, 2023 in perdita per i produttori di latte: In Emilia Romagna, per il secondo anno consecutivo, i produttori di latte per il Parmigiano Reggiano chiudono il bilancio in perdita. La causa non va ricercata nei risultati commerciali della Dop Economy in costante crescita ma – sostiene Confagricoltura – nel fatto che negli ultimi due anni il prezzo all’ingrosso del formaggio è calato mentre i costi di produzione del latte sono rimasti sempre elevati. Secondo le stime dell’associazione, in Emilia Romagna il costo medio di produzione per 100 chili di latte da Parmigiano Reggiano nel 2023 è di 75-76 euro, comprensivo delle voci di spesa per l’alimentazione del bestiame e per la manodopera dipendente e familiare. Allo stesso tempo, tra gennaio e settembre del 2023, le quotazioni all’ingrosso del Parmigiano Reggiano sono calate del 5,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mentre nel mese di ottobre il calo registrato è stato dell’8%. “Con prezzi alla stalla, per 100 chili di latte, fermi mediamente sotto i 64 euro (iva esclusa) da gennaio 2022 – sostiene Confagricoltura Emilia Romagna – è necessaria una ridistribuzione dei margini di filiera”. Più in generale, tutto il prezzo del latte è calato quest’anno. Il prezzo alla stalla è sceso in media più del 20% nel 2023 mentre gli oneri finanziari sono quasi triplicati.