Rapporto Mal’Aria di Legambiente: “Italia prima in Europa per morti da inquinamento”

“Se vogliamo essere resilienti rispetto a nuove crisi dobbiamo togliere le radici del problema”. Intervista ad Andrea Poggio sul nuovo rapporto Mal’Aria di Legambiente.

Quanto è inquinata l’aria che respiriamo ogni giorno? Troppo. A dirlo è Legambiente con il suo rapporto Mal’Aria che ci dà un quadro sconfortante da Nord a Sud.

Nei primi mesi dell’anno nessuna delle 13 città monitorate è rimasta sotto i limiti di legge. In Italia l’inquinamento atmosferico miete più vittime che in qualsiasi altro Paese europeo. Andrea Poggio, responsabile mobilità di Legambiente, ci ha spiegato perché la soluzione sta nella decarbonizzazione a partire dal trasporto pubblico.

Andrea Poggio, responsabile mobilità Legambiente, ha dichiarato a Teleambiente: “Il quadro è decisamente peggiore del 2019. Dopo gli anni in cui abbiamo limitato la mobilità, adesso abbiamo ripreso e l’inquinamento è cresciuto più di quello che c’era prima. Le auto sono diventate più vecchie, il riscaldamento non è stato sufficientemente rinnovato, i fattori inquinanti non sono migliorati quindi dobbiamo agire in fretta. Le procedure di infrazione sono diventate due, quindi non soltanto inquinanti; 50mila morti premature all’anno a causa dell’inquinamento, ma per di più ci beccheremo pure la multa europea ovvero l’Europa darà meno soldi alle nostre Regioni, a partire da quelle più inquinate”.

E aggiunge: “Noi non siamo in ritardo sull’Europa perché siamo stati bloccati dal Covid, ma sono dei fattori molto più vecchi di questo a incidere. Non è un caso se il Covid ha colpito di più in zone in cui la popolazione era già indebolita dal punto di vista sanitario a causa dell’inquinamento. Se vogliamo essere resilienti rispetto a nuove crisi dobbiamo togliere le radici del problema, la prima delle quali non è la quantità di macchine ma dobbiamo cominciare a muoverci in maniera più sostenibile, a cominciare dal trasporto rapido di massa. Noi abbiamo meno treni pendolari, metropolitane, meno tram, meno filobus su corsie dedicate, siamo indietro di quattro volte rispetto alle altre città europee. È lì che dovremmo investire.”

INTERVISTA COMPLETA AD ANDRA POGGIO