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MICROPLASTICHE, STOP ALL’UTILIZZO NEI COSMETICI DAL 2020

Microplastiche. Stop dell’Europarlamento alle microplastiche nei cosmetici entro il 2020 e stop totale alle plastiche ossidegradabili (che si frammentano con luce e caldo), usate inizialmente come alternativa alle bioplastiche perché meno costose, ma che non hanno dimostrato visibili vantaggi ambientali.

E ancora: Incentivi per la raccolta dei rifiuti in mare, nuove norme a livello europeo in materia di biodegradabilità e compostabilità.

Sono solo alcuni dei temi contenuti nel Documento di risoluzione, approvato con 597 voti favorevoli, 15 contrari e 25 astensioni dal Parlamento Europeo.

Obiettivo, contrastare gli effetti negativi che l’utilizzo delle plastiche sta provocando all’ecosistema mondiale.

La risoluzione Ue è rivolta a tutti gli stakeholder del settore invitandoli:

  • a realizzare azioni concrete per far sì che tutti gli imballaggi di plastica entro il 2030 siano riutilizzabili o riciclabili
  • ad abbinare la loro identità di marchio a modelli aziendali sostenibili e circolari,
  • ad utilizzare il loro potere di marketing per promuovere e favorire modelli di consumo “green”.

Con questo Documento, Bruxelles chiede anche di definire degli Standard di qualità per un mercato unico della plastica.

Si vuole così rafforzare il mercato della plastica secondaria, tenendo conto dei diversi gradi di riciclaggio, compatibili con i diversi usi, garantendone al contempo la sicurezza soprattutto nel caso di plastica riciclata destinata ad uso alimentare.

Come incentivo all’utilizzo della plastica riciclata, il Parlamento Ue propone la riduzione dell’iva sui prodotti contenenti materiali riciclati.

Puntando infine i riflettori sui danni provocati da un utilizzo sconsiderato della plastica, l’Europarlamento ha inserito nella risoluzione la necessità di creare un’azione di prevenzione che miri a creare un insieme di misure (sia volontarie che regolamentari), sottolineando il fatto che questo insieme di misure deve essere compatibile con l’integrità del mercato unico, ma che soprattutto diano degli effetti positivi e concreti sul miglioramento dello status ambientale.

Ogni anno infatti, i cittadini europei producono 26 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica.

Di queste, meno del 30% viene raccolto per essere riciclato e solo il 6% della plastica immessa sul mercato è costituita da materiali riciclati.