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Malaria e dengue, “le malattie da zanzara minacceranno fino a 4,7 miliardi di persone in più entro il 2100”

malaria

Ogni minuto muore un bambino di malaria. Il 25 aprile è la Giornata mondiale dedicata alla malattia che nel 2022 nel mondo ha causato 608mila decessi e 249mila nuove infezioni.

La malaria, debellata in Italia solo nel 1970 come dichiarato dall’Organizzazione mondiale della Sanità, oggi colpisce principalmente l’Africa subsahariana e il Sud-est asiatico.

La ricorrenza vuole sensibilizzare sulla necessità di investire in ricerca e politiche contro la diffusione della malattia che si contagia attraverso la puntura di zanzare femmine infette del genere Anopheles.

Negli ultimi anni si è registrato un aumento di casi di malaria dovuto al riscaldamento globale. Gli infettivologi affermano che “le malattie da zanzara minacceranno fino a 4,7 miliardi di persone in più entro il 2100”.

A lanciare l’allarme sono gli esperti che si riuniranno dal 27 al 30 aprile, in Spagna, per il Congresso della Società europea di microbiologia clinica e malattie infettive (Escmid). A suscitare preoccupazione sono malaria, dengue e alcuni superbatteri resistenti agli antibiotici.

A causa del riscaldamento globale e della urbanizzazione anche Europa, Asia, Nord America e Australia dovrebbero essere “invase” da queste malattie.

Gli esperti ricordano che dal 2000 in poi il mondo ha vissuto 9 dei 10 anni più ‘caldi’ per diffusione della Dengue: “Se verrà raggiunto l’ambizioso obiettivo di contenere il riscaldamento globale a 1°C, entro il 2100, rispetto al periodo 1970-1999, nel mondo avremo 2,4 miliardi di persone in più a rischio di malaria e Dengue. Ma saranno il doppio, qualcosa come 4,7 miliardi, se le emissioni e la popolazione del pianeta continueranno a crescere seguendo i trend attuali”.

Sul fronte vaccini; quello per la dengue è stato approvato nel 2023 ed è efficace oltre l’80% per i quattro ceppi virali. Per la malaria il nuovo vaccino R21/Matrix-M, sviluppato dall’Università di Oxford, supera il 75% di efficacia. Il vaccino è stato diffuso in alcuni Paesi africani: Ghana, Nigeria, Burkina Faso e Camerun lo hanno già approvato.

La speranza è che in risposta a questo nuovo scenario, con il coinvolgimento diretto di tutti i Paesi del mondo nella lotta a queste malattie, si creino le condizioni, createsi per la lotta al Covid, che hanno reso possibile un enorme investimento di denaro a livello globale, tale da permettere la creazione di vaccini capaci di rendere molto meno offensive queste malattie.