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Glifosato, secondo uno studio danneggia le funzioni cerebrali degli adolescenti

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Uno studio ha rivelato la preoccupante correlazione tra l’esposizione a due erbicidi – glifosato e 2,4D – e danni cerebrali neglii adolescenti.

Continuano ad aumentare i dati a supporto della tossicità del glifosato. Uno studio della Herbert Wertheim School of Public Health and Human Longevity Science dell’Università della California, ha rilevato che l’esposizione prolungata ai due  erbicidi più utilizzati è associata ad una peggiore funzione cerebrale tra gli adolescenti.

Nell’edizone online dell’11 ottobre di Environmental Health Perspectives, i ricercatori hanno spiegato di aver misurato le concentrazioni di metaboliti delle due sostanze chimiche comunemente usate – il glifosato e l’acido 2,4-diclorofenossiacetico (2,4D) – e del repellente per insetti DEET in campioni di urina raccolti in 2016 su 519 adolescenti, di età compresa tra 11 e 17 anni, residenti nella contea agricola di Pedro Moncayo, Ecuador.

I ricercatori hanno anche valutato le prestazioni neurocomportamentali in cinque aree: attenzione e controllo inibitorio, memoria e apprendimento, linguaggio, elaborazione visuospaziale e percezione sociale.

“Molte malattie croniche e disturbi mentali negli adolescenti e nei giovani adulti sono aumentati negli ultimi vent’anni in tutto il mondo e l’esposizione a contaminanti neurotossici nell’ambiente potrebbe spiegare parte di questo aumento”, ha dichiarato l’autore senior Jose Ricardo Suarez, professore associato presso la Herbert Wertheim School of Public Health.

Glifosato e danni cerebrali, rilevato nel 98% degli adolescenti 

Il dato più preoccupante emerso dalla ricerca, è che il glifosato è stato trovato nel 98% dei giovani partecipanti.

Il 2,4-D invece, un erbicida a foglia larga utilizzato su prati, siti acquatici e colture agricole, è stato rilevato nel 66% dei partecipanti. Quantità maggiori di 2,4-D nelle urine erano associate a prestazioni neurocomportamentali inferiori nelle aree dell’attenzione e del controllo inibitorio, della memoria e dell’apprendimento e del linguaggio.

La concentrazione di glifosato nelle urine era associata a punteggi più bassi solo nella percezione sociale. Il controverso erbicida era stato rilevato nelle urine di adulti e bambini negli Stati Uniti già nel 2022, suscitando la preoccupazione degli scienziati riguardo gli effetti negativi sulla salute umana.

“Ogni anno centinaia di nuove sostanze chimiche vengono immesse sul mercato e più di 80.000 sostanze chimiche sono registrate per l’uso oggi”, ha affermato Suarez. “Purtroppo, si sa molto poco sulla sicurezza e sugli effetti a lungo termine sugli esseri umani per la maggior parte di queste sostanze chimiche. Sono necessarie ulteriori ricerche per comprenderne veramente l’impatto”.

Intanto, anche in Europa il glifosato continua a suscitare preoccupazione, soprattutto in vista del possibile rinnovo all’utilizzo dell’erbicida per i prossimi 10 anni.