Glifosato, verso il rinnovo nell’Ue. Isde: “Si invalidi il processo. La Bayer ha barato”

Il 12 ottobre l’Ue voterà l’autorizzazione all’utilizzo del glifosato per altri 10 anni. Ma le associazioni si mettono di traverso: “Il glifosato potrebbe causare tumori e autismo”

Conto alla rovescia sul futuro del glifosato. Il 12 ottobre prossimo i rappresentanti dei 27 Paesi membri dell’Ue dovranno votare l’autorizzazione all’utilizzo del controverso erbicida nell’Unione europea per i prossimi 10 anni come richiesto dalla Commissione.

L’attuale autorizzazione, infatti, scade a dicembre e affinché il diserbante possa continuare ad essere utilizzato è necessario l’intervento del Consiglio dell’Ue.

La Commissione guidata da Ursula von der Leyen ha preparato un testo che potrebbe convincere i 27 a votare a favore del rinnovo decennale. Ma l’opinione pubblica in alcuni Paesi preme per un atteggiamento meno aperturista. Il motivo? La probabile – ma mai pienamente dimostrata – tossicità del glifosato per la salute umana. 

Secondo alcuni studi scientifici, l’erbicida più utilizzato in Europa e prodotto dalla tedesca Bayer, provocherebbe disturbi oncologici e aumenterebbe l’insorgenza di patologie dello spettro autistico.

La certezza, dicevamo, non c’è. Ma come ha spiegato a Rapporto Mondo Francesco Romizi dell’Associazione Isde Medici per l’Ambiente, dovrebbe bastare il dubbio a fermare l’approvazione da parte dell’Ue.

“Dal nostro punto di vista in quanto medici, in quanto associazione che si occupa della salute pubblica laddove c’è una piccola probabilità deve vigere il principio di precauzione. Laddove non abbiamo la certezza che una cosa non fa male, in attesa di avere la certezza che non fa male non la si deve utilizzare”, ha spiegato Romizi.

Per questo motivo l’Isde – insieme ad altre associazioni – ha portato in tribunale la Bayer perché, è l’accusa, non avrebbe presentato la giusta documentazione nella richiesta di approvazione all’utilizzo del glifosato.

“Isde sta sostenendo un esposto presso la procura di Vienna dove si va a sottolineare come la più importante azienda produttrice di glifosato non abbia, nella proceduta in un cui ha chiesto la ri-autorizzazione nel mercato europeo non ha presentato all’Ue uno studio molto importante secondo il quale il glifosato potrebbe causare forme di disturbi neurologici – nello specifico autismo – in un campione importante di bambini. La Bayer non ha sottoposto questo studio all’attenzione delle istituzioni europee. Questo dal nostro punto di vista deve invalidare il procedimento e si deve partire da capo”, ha aggiunto Romizi.

L’INTERVISTA COMPLETA A FRANCESCO ROMIZI DELL’ISDE