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Le città Maya sono un modello di resilienza urbana agli eventi estremi

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Uno studio sulle antiche civiltà mesoamericane mostra come i Maya e altri popoli abbiano resistito agli eventi ambientali estremi

Quando c’è un obiettivo condiviso, l’essere umano può compiere atti straordinari. Come resistere e adattarsi ai cambiamenti climatici e all’insorgere di eventi metereologici sempre più frequenti ed estremi.

Una prova di tutto ciò sta nella storia delle civiltà mesoamericane, approndita nello studio “Mesoamerican Urbanism Revisited: Environmental Change, Adaptation, Resilience, Persistence, and Collapse”, pubblicato sulla rivista PNAS. Gli autori dello studio, archeologici, antropologi e urbanisti da tutto il mondo, hanno analizzato le modalità di adattamento delle antiche città dell’America Centrale agli eventi climatici estremi. La loro esperienza potrebbe rivelarsi molto utile anche ai centri urbani contemporanei per far fronte ai cambiamenti climatici in atto.

Lo studio, condotto dalla vicepresidente senior per gli affari accademici e rettore dell’Università di Houston e archeologa Diane Z. Chase, fornisce molti indizi su come affrontare i problemi delle città odierne. “Ci sono alcune lezioni da imparare da molte regioni della Mesoamerica”, spiega Chase.

La Mesoamerica preispanica comprendeva aree di Messico, Belize, Guatemala e di El Salvador. Oltre a Caracol, città visitata di frequente da Chase e suo marito l’archeologo Arlen Chase, le città mesoamericane esaminate sono Chunchucmil, Monté Alban e Teotihuacan in Messico e Tikal in Guatemala.

Queste ed altre città del Centro America, nonostante la mancanza di tecnologie moderne e il trasporto su ruote o con animali addomesticati, prosperarono. La resilienza di queste civiltà può essere attribuita alle infrastrutture potenziate (strade, accesso ai mercati e terrazzamenti agricoli).

“Quando quella città era al suo apice, l’urbanistica in sé e per sé era estremamente ben fatta”, ha detto la prof.ssa Diane Chase. “Stavano facendo alcune cose di cui stiamo ancora parlando… città verdi, città percorribili”.

Grazie anche al supporto di sistemi socio-economici avanzati, le città mesoamericane hanno resistito ad una serie di sfide ambientali come siccità, terremoti, forti piogge, uragani e innalzamento del livello del mare.

La siccità ad esempio, è stata a lungo considerata un fattore nella scomparsa di queste antiche civiltà. Secondo il prof. Arlen Chase invece, si tratta di un mito: Teotihuacan ad esempio, registrò una crescita significativa durante un periodo di grave siccità.

Il co-autore dello studio Gary M. Feinman ritiene che una delle più grandi lezioni da trarre dal successo delle città mesoamericane provenga dai suoi residenti. “Quei membri della comunità, che hanno lavorato instancabilmente per adattarsi a un ambiente in evoluzione e reagire ai disastri naturali senza tecnologia, sono modelli per le comunità contemporanee”, ha affermato. “Queste città parlano del grande potenziale della cooperazione umana”, ha concluso Feinman.