
Dopo i casi di aviaria a Ostia, l’Asl Roma 3 ha confermato che il decesso del cigno Orietta è avvenuto a causa dell’influenza aviaria.
L’influenza aviaria è arrivata a Roma. È stato confermato dai sanitari dell’Asl Roma 3 che Orietta, il cigno trovato morto venerdì scorso a Villa Pamphilj, aveva contratto il virus che avrebbe causato il decesso dell’animale.
📍Aviaria, chiude al pubblico in via precauzionale un settore del 🌳parco di Villa Pamphili, nella parte ad est di via Leone XIII, dove si trova il laghetto del Giglio, fino alla fine dell’emergenza. 👉https://t.co/f3kr5k7Lzp pic.twitter.com/3DzXOAjoKC
— Roma (@Roma) November 30, 2021
Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ascoltando la richiesta del Dipartimento di prevenzione dell’Asl locale, ieri ha firmato il decreto di chiusura della parte est di Villa Pamphilj, quella in cui si trova il laghetto del Giglio. Quella parte del parco, dunque, sarà chiusa al pubblico per 10 giorni.
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Aviaria a Roma, Gualtieri: “Chiusura di Villa Pamphilj misura precauzionale”
Un grande dispiacere firmare l’ordinanza che prevede la chiusura parziale della parte est del Parco di #VillaPamphilj, dove si trova il laghetto del Giglio, dopo la morte per influenza aviaria di un cigno. La salute dei cittadini per noi è prioritaria. ▶️ https://t.co/EQMM3goKXk pic.twitter.com/juPk1IU0tt
— Roberto Gualtieri (@gualtierieurope) November 29, 2021
Subito dopo la decisione di chiudere parte della Villa al pubblico, il sindaco Gualtieri, su Twitter, ha spiegato: “Si tratta di un provvedimento precauzionale a seguito della morte per influenza aviaria di un cigno del laghetto. Per i prossimi 10 giorni, quindi, non potremo accedere a quell’area del parco”.
A rassicurare la popolazione sulla situazione è intervenuta l’assessora all’Ambiente del comune di Roma Sabrina Alfonsi: “Va precisato che il rischio biologico è limitato alla sola possibilità di veicolare meccanicamente il virus, da qui le ragioni del provvedimento adottato oggi, mentre non ci sono rischi per il consumo di carne di pollame e uova”.
L’influenza aviaria, dunque, arriva a Roma dopo il caso di Ostia dove, nelle scorse settimane, 35 piccoli allevamenti avevano riscontrato contagi da virus.
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L’aviaria è altamente letale per gli uccelli ma soltanto alcuni sottotipi del virus sono trasmissibili agli esseri umani che nella stragrande maggioranza dei casi presentano sintomi molto lievi.
Sebbene non esistano evidenze di pericolosità per gli esseri umani, anche la Regione Lazio sta tenendo sotto controllo la situazione. L’assessore alla Sanità, Alessio D’Amato fa sapere: “L’interdizione dell’area è una disposizione a livello precauzionale e verrà monitorata dai servizi veterinari della Asl e dell’Istituto Zooprofilattico creando così una zona attenzionata. Tutti i servizi veterinari del Lazio sono da giorni in stato di preallerta dovuta ai casi rilevati a Ostia Antica. Non c’è alcuna limitazione per quanto riguarda l’utilizzo alimentare di uova e pollame. La situazione è sotto controllo e continuamente monitorata”.