“Il futuro è di tutti ma soprattutto delle nuove generazioni e da subito dobbiamo dare il nostro contributo” . Le parole dell’attivista Federica Gasbarro che a TeleAmbiente, ha parlato del suo nuovo libro “Amici della Terra”, l’activity book per diventare davvero amici del pianeta ogni giorno.
Da quella che potrebbe essere una sorella maggiore, una guida utile, pratica, intelligente per diventare davvero, e non solo a parole, “Amici della Terra” edito da ElectaJunior.
Federica Gasbarro, classe 1995, vive a Roma dove si è laureata in Scienze biologiche. Green Influencer con un profilo di oltre 20mila followers e attivista contro i cambiamenti climatici, desidera in futuro dare il proprio contributo come scienziata nel trovare nuove soluzioni per un pianeta a emissioni zero. E’ nei “100 NUMBER ONE” di Forbes Italia, la classifica dei giovani italiani leader del futuro 2021.
Un ideale viaggio di un anno attraverso le quattro stagioni per imparare giorno dopo giorno a prendersi cura della Terra, della natura, dei mari, degli animali, a imparare cosa è giusto fare e cosa invece bisogna evitare. Ma anche un activity book stimolante e creativo che pagina dopo pagina, esercizio dopo esercizio, porterà il giovane lettore a conseguire il diploma di Amico della Terra!
“L’idea è nata da una riflessione nata durante questi mesi: noi stiamo chiedendo cose relative al nostro futuro quando in realtà dovremmo concentrarci anche su di noi, soprattutto sui più piccoli che un domani avranno il potere di decidere del nostro futuro. – spiega a TeleAmbiente l’attivista e autrice del libro Federica Gasbarro – La parte interattiva del libro è pensata a questo scopo, cioè se da piccoli imparano il valore di rendere il loro stile di vita diverso allora anche da grandi porteranno con loro questa forma mentis”. E aggiunge: “Attraverso questo viaggio tra le 4 stagioni ho presentato delle criticità, come d’inverno si parla di montagna, nevi, ghiacciai che si sciolgono, il ghiaccio continentale quello che poi aumenterà il livello del mare. Oppure a Carnevale ho parlato di moda, fast fashion, slow fashion, e così per le altre stagioni. In quest’ottica facendo un quadro della situazione e sottolineando il problema pongo anche un’ipotetica soluzione e cosa tu puoi fare nel tuo piccolo“.
Ha rappresentato i giovani del suo paese che si battono per un futuro migliore, come unica italiana scelta dalle Nazioni Unite, al primo raduno di giovani leader al Palazzo di Vetro di NY e all’Assemblea Generale durante il vertice per il Clima 2019. Milita sin dal primo giorno nel movimento Fridays for Future a cui ha contribuito attivamente e di cui è stata portavoce romana per un anno. A Settembre 2021 è stata una dei due unici delegati italiani a Youth4Climate evento ufficiale dei giovani e parte integrante del negoziato sul Clima COP26, scelta dalle Nazioni Unite e dal governo, ha contribuito a scrivere il documento che è stato portato a Glasgow sul tavolo dei ministri.
“Youth4Climate è andata benissimo, tra i giovani non è stato un negoziato ma un accordo. – racconta Federica – Il documento che abbiamo chiuso è ambizioso perché i giovani chiedono emissioni zero entro il 2030. Abbiamo chiesto anche di essere maggiormente coinvolti nei processi decisionali, si è parlato di finanza verde, di turismo, ma anche del fatto che i ragazzi vogliono essere informati a scuola“.
E’ stata successivamente invitata a mostrare i risultati di Y4C sia in udienza davanti a Sua Santità Papa Francesco e alle più alte autorità religiose e civili che alla Camera dei Deputati di fronte a parlamentari provenienti da ogni parte del mondo.
“E stata davvero una grande emozione. Sono contenta di aver fatto passare il messaggio dei giovani perché non si tratta solo di essere sostenibili per salvare il pianeta, si tratta anche di pace, di diritti umani, di persone che ad oggi sta pagando le conseguenze del cambiamento climatico. Oggi sono loro ma da qui a qualche anno saremo noi. La Cop26 di Glasgow da attivista credo che non è minimamente considerabile come un lontanissimo successo, un approccio più scientifico e razionale mi fa pensare che un accordo c’è stato, meglio di niente. Ma non possiamo continuare lungo questo tragitto perché, se come ribadito, dobbiamo stare sotto a 1,5 gradi le misure firmate a Glasgow non sono sufficienti. Meglio sicuramente di Madrid ma non basta”.