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Addio all’uomo più solo del mondo: da decenni non aveva contatti con nessuno

Addio all'uomo più solo del mondo da decenni non aveva contatti con nessuno

Indio do Buraco, cioè l’indigeno della buca perché viveva nei fossati, aveva circa 60 anni. Ecco le sue uniche immagini catturate in un video.

È morto nell’area protetta di Tanaru, in Amazzonia, il signore ribattezzato “l’uomo più solo del mondo”. Indio do Buraco, cioè l’indigeno della buca perché viveva nei fossati dopo lo sterminio dei suoi parenti, aveva circa 60 anni e nell’ultimo quarto di secolo aveva vissuto tra gli alberi del polmone verde del pianeta Terra, senza avere contatti umani. A trovare il suo cadavere sono stati lo scorso 23 agosto i funzionari della Fondazione Nazionale dell’Indio (FUNAI), l’Agenzia brasiliana impegnata nella difesa delle oltre 240 tribù indigene presenti nelle aree più remote dell’Amazzonia. Proprio nel 2018 l’Ente aveva diffuso le uniche immagini di Indio do Buraco.

Secondo le prime informazioni, l’avanzato stato di decomposizione farebbe pensare che il decesso de “l’uomo più solo del mondo” risalga ad almeno 40 giorni fa. L’indigeno avrebbe intuito l’arrivo della morte: le sue spoglie erano circondate, infatti, da alcune piume posizionate poco prima del trapasso.

Nessuno ha mai saputo il suo nome e della sua tribù non si sa quasi nulla. Con la sua scomparsa, il genocidio del suo popolo è ora stato completato. Perché di un vero e proprio genocidio si tratta: l’eliminazione deliberata di un intero popolo da parte di allevatori di bestiame affamati di terra e ricchezza“, ha dichiarato Fiona Watson, direttrice del Dipartimento ricerca e advocacy di Survival International.

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