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Ultima Generazione, condanne miti per il blitz contro l’Eni Store

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L’azione degli attivisti, che se la sono cavata con una multa e la sospensione condizionale della pena, risale al 19 aprile 2022. Il legale: “Ora valuteremo se impugnare l’ammenda”.

Ultima Generazione, condanne miti per gli attivisti responsabili di un blitz contro un Eni Energy Store di Roma. L’azione, risalente al 19 aprile 2022, si era conclusa con l’arresto di tre attivisti, che dopo una notte in cella avevano visto aprirsi un processo per direttissima. La seconda udienza, con il rito abbreviato, era stata fissata per il 15 settembre 2022 ma poi rinviata al 28 settembre 2023.

Il blitz di Ultima Generazione

Il blitz era avvenuto nell’Eni Store di viale degli Ammiragli, in zona Valle Aurelia, nei pressi del Vaticano. Chloé, Michele e Laura, i tre attivisti di Ultima Generazione a processo, erano stati accusati di danneggiamento aggravato, violenza privata e porto di armi o oggetti atti ad offendere. Per i primi due reati, tuttavia, il giudice ha dichiarato l’improcedibilità in assenza di querela. Per questo motivo, i tre attivisti se la sono cavata con una multa, anche se più pesante di quanto richiesto dal pubblico ministero.

Le condanne

Il pm aveva chiesto, per il reato di porto d’armi o oggetti atti a offendere, un’ammenda di 200 euro per ogni attivista. Il giudice, invece, ha fissato una quota pari a 600 euro. I tre attivisti di Ultima Generazione, incensurati prima del processo, hanno anche ottenuto la sospensione condizionale della pena e la non menzione nel casellario giudiziario.

Gli attivisti soddisfatti

La sentenza lascia soddisfatti gli attivisti di Ultima Generazione. “Per noi l’esito è buono, su tre capi di imputazione siamo stati condannati solo per uno. Potremmo anche fare ricorso. Da una parte salta l’occasione per fare un processo politico ma dall’altra è una vittoria perché è difficile querelare una persona per un’opinione” – spiega uno dei tre condannati a pagare la multa da 600 euro – “Questo non è un processo contro di noi, ma una lotta ed è importante ciò che sta venendo fuori. Parlare degli effetti devastanti che certe politiche e la pseudoscienza hanno prodotto è importante. E la cosa grave è che gli investimneti nei combustibili fossili aumenteranno del 4% nei prossimi anni, e ancora di più nel 2030“.

Il legale: “Valuteremo il ricorso”

Soddisfatto dell’esito della sentenza del Tribunale di Roma anche Cesare Antetomaso, legale degli attivisti di Ultima Generazione. “Va accolta con favore: Eni non ha inteso querelare gli attivisti, sebbene avvisata della facoltà di procedervi, a seguito della riforma Cartabia che ha reso procedibile a querela il delitto di violenza privata” – spiega l’avvocato Antetomaso – “Va anche evidenziato che nessuno dei miei assistiti, nello specifico, commise questo reato. La dimostrazione venne filmata da loro stessi, che avvisarono le persone presenti invitandolo solo ad allontanarsi dalla vetrata del negozio, chiarendo che si trattava di un’azione diretta nonviolenta. In questo senso, depongono anche le dichiarazioni del personale dell’Eni Store. Tra tre mesi saranno pubblicate le motivazioni della sentenza e allora valuteremo se fare ricorso contro l’ammenda“.