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Green jobs, ecco l’Osservatorio per la formazione

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Un convegno all’Università Link di Roma ha anticipato l’apertura del Festival dello Sviluppo sostenibile 2024. 

In vista dell’apertura del Festival dello Sviluppo sostenibile 2024, all’Università Link di Roma è stato organizzato un convegno dedicato alla situazione attuale e alle potenzialità dei green jobs. Un evento promosso, tra gli altri, dall’Alleanza Italiana per lo Sviluppo sostenibile (ASviS), dalla Rete delle Università per lo Sviluppo sostenibile (Rus), dalla Fondazione Symbola e dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica.

Il convegno è stato anche l’occasione per presentare l’Osservatorio formazione e green jobs. “Questo è già il presente. Già oggi il Sistema Excelsior, la banca dati più ampia sul lavoro in Italia realizzata da Unioncamere, ci dice che il 79,4% di tutte le nuove entrate del lavoro previste richiedono competenze green. Questo vuol dire che la transizione è già in corso, occorre però che il sistema formativo, università e istituti superiori, dia una risposta a queste richieste” – ha spiegato Marco Gisotti, giornalista e scrittore, moderatore dell’evento – “L’Università Link ha messo in campo risorse umane ed economiche per progettare un Osservatorio che metterà insieme tutti gli attori della filiera, ma concentrandosi sulla formazione, e che lavorerà in futuro per orientare i ragazzi, chiamati a scegliere i loro percorsi formativi, nella direzione dove c’è una domanda di lavoro verde. E questo riguarda tutte le professioni, dal settore agroalimentare fino a quello delle tecnologie, dell’energia e così via“.

Dai dati Excelsior emerge che la transizione green è già in atto. Tra le competenze green richieste nell’80% delle entrate di personale troviamo l’attitudine al risparmio energetico e alla sostenibilità ambientale. Nel breve, ma anche nel medio-lungo termine, si prevede che le competenze green saranno sempre più richieste, sia per le opportunità del Pnrr, sia per la necessità della transizione ecologica che impatterà sempre di più sul mercato del lavoro” – ha invece spiegato Anabella Maroni, ricercatrice di Unioncamere nell’area delle politiche attive del lavoro – “Dall’altra parte, l’offerta formativa deve rispondere alle richieste delle imprese e della pubblica amministrazione. Alcune professioni già esistono ma dovranno arricchirsi di nuove competenze, in altri casi invece dovranno emergere nuove figure adatte a mettere in atto la transizione ecologica“.

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