Sebbene l’Italia continua a soffrire per l’emergenza siccità (nonostante le piogge delle ultime ore), la situazione peggiore è in Spagna. A Barcellona e nel resto della Catalogna arrivano i primi razionamenti. Il servizio video
Nonostante le forti piogge che hanno colpito l’Italia intera nelle scorse ore, il Belpaese – come la gran parte degli stati europei – è ancora alle prese con l’emergenza siccità. Un problema che – data la scarsa quantità di precipitazioni degli ultimi mesi – non può essere risolta con eventi singoli.
In pericolo c’è soprattutto il settore agricolo preoccupato prima dall’assenza di piogge, poi dall’intensità di queste ultime che, quando troppo forti, non solo non aiutano a combattere la sete d’acqua ma creano ulteriori danni alle colture.
Siccità, in Sardegna è pre-allerta
E alcune regioni stanno già correndo ai ripari. In Sardegna, ad esempio, la giunta regionale ha dichiarato lo stato di preallerta. Il sistema idrico regionale continua a registrare cali nel volume utile invasato. Al momento, grazie ad interventi di natura tecnica, sono state scongiurate misure restrittive sull’uso dell’acqua potabile.
Nelle regioni del Nord, invece, sorvegliato speciale resta il fiume Po. Le precipitazioni nevose di questo inverno potrebbero portare a un miglioramento reale della situazione. Ma per il momento l’allerta resta alta.
Siccità, in Spagna i primi razionamenti
Situazione ben peggiore in Spagna. Barcellona e vaste aree della Catalogna sono state sottoposte a restrizioni idriche a causa di una siccità che ormai dura da mesi. Al momento le restrizioni non riguardano l’uso domestico ma se il problema non dovesse rientrare a breve, circa 7 milioni di persone potrebbero poter utilizzare l’acqua soltanto in alcune ore del giorno.