Il prezzo del metano sul mercato di Amsterdam è ai minimi dall’inizio della crisi ma le prossime bollette saranno del 23% più care di quelle del mese scorso. Ecco perché e cosa aspettarsi nei prossimi mesi

Se lo stanno chiedendo in molti: perché, se il prezzo del gas scende, le bollette salgono? La domanda è lecita, soprattutto alla luce del nuovo aggiornamento dei costi del gas effettuato da Arera, l’Autorità per energia reti e ambiente, secondo cui la bolletta del gas relativa ai consumi di dicembre sarà del 23% più alta rispetto a quella del mese precedente.

Il motivo è semplice: la correzione è stata effettuata in base alla media mensile, calcolata giorno per giorno, del prezzo del gas sul mercato. E a dicembre, soprattutto all’inizio, i prezzi erano ancora assai elevati.

Caro energia, cosa c’è da aspettarsi nei prossimi mesi?

La buona notizia è che, se l’attuale tendenza al ribasso dovesse confermarsi, potremo tutti tirare un sospiro di sollievo. La cattiva notizia è che non è detto che ciò accadrà.

Nelle scorse ore le quotazioni del metano sul mercato di Amsterdam hanno toccato livelli minimi dall’invasione russa in Ucraina. I motivi di questa discesa dei prezzi sono diversi.

Uno è strutturale: l’accordo trovato in Europa sul tetto al prezzo del gas è stato un segnale che il mercato ha colto aggiustando da sé il tiro della speculazione.

Ma il fattore più incisivo è quello anche più accessorio: il clima. 

Caro bollette, l’inverno caldo tiene a bada i prezzi

Il presidente dell’Arera, Stefano Besseghini, ha spiegato che temperature così insolitamente alte come quelle di questo inverno hanno portato a un taglio dei consumi di gas e quindi dei prezzi di mercato. Se le cose dovessero cambiare – c’è da starne certi – cambieranno anche i prezzi.

Un rialzo dei prezzi dell’energia, in realtà, è già previsto. Arriverà a fine marzo quando sulle bollette del gas torneranno gli oneri di sistema al momento azzerati. Se il governo Meloni non dovesse riproporre la misura accadrebbe ciò che è già accaduto con i carburanti il cui costo alla pompa è aumentato per la fine del taglio delle accise deciso dal governo per mancanza di fondi. Gli effetti sono evidenti: il diesel nelle scorse ore ha superato i 2 euro al litro e la benzina segue la scia sfiorando gli 1,95 euro al litro.