Presentato a Roma il progetto Polis di Poste Italiane che valorizza i piccoli centri che porta negli Uffici Postali di oltre 7mila comuni servizi digitali e innovazione.
La difficoltà di accesso alla rete Internet, la progressiva riduzione dei servizi, come la presenza di sportelli bancari e di uffici della pubblica amministrazione e le scarse possibilità di lavoro.
Questi criteri sono alla base del progetto Polis di Poste Italiane presentato oggi 30 gennaio alla Nuvola di Roma ad oltre 5 mila sindaci di oltre 7.000 piccoli borghi e Comuni interessati con meno di 15.000 abitanti.
È un progetto che prevede la trasformazione, digitalizzazione, l’efficientamento e soprattutto l’offerta di servizi essenziali per le zone periferiche del Paese, come connessione ad alta velocità, possibilità di networking e smartworking innanzitutto, accesso a certificati e sevizi della Pa, senza fare chilometri, utilizzando macchine connesse alla rete e in grado di rispondere in tempo reale.
Presenti il presidente della repubblica Sergio Mattarella e il presidente del consiglio Giorgia Meloni.
“Vorrei ringraziare Poste Italiane per aver mantenuto l’impegno di voler conservare gli uffici postali che insieme al campanile, al municipio, al medico di base: sono elementi di mantenimento dell’identità. Questa scelta di colmare lacune che si erano create e di colmare lacune della Pubblica amministrazione è una scelta di cui voglio sottolineare il valore”, afferma Sergio Mattarella.
E aggiunge: “La decisione e la determinazione dimostra anche la possibilità di non seguire la deriva della riduzione dei servizi ai cittadini, questa deriva offre una minore crescita sociale ed economica“.
Il progetto Polis è stato fra i primi ad avere ottenuto il sigillo della Ue nell’ambito del programma Next Generation EU e inserito nel Pnrr. Vale 1,2 miliardi: 800 finanziati dal Pnrr, 400 dalle Poste.
Il presidente Giorgia Meloni ha ricordato quanto i comuni “siano da sempre l’istituzione più prossima alla vita dei cittadini, chiamata oltre le sue competenze a dover rispondere a qualsiasi problema. Sappiamo che i sindaci sono la prima fila dell’impegno politico, il lavoro più difficile che è chiamato a fare chi sceglie di fare politica e rappresentare i propri cittadini. Concedetemi una battuta – ha aggiunto Meloni – sono arrivata a fare il presidente del Consiglio ma non sono riuscita a fare il sindaco, un impegno che non conosce pause, non ha confini e quasi sempre non può contare sulle risorse necessarie per questo lavoro”.