Home Cultura Perugia, seconda giornata del Festival Internazionale del Giornalismo con tante star internazionali

Perugia, seconda giornata del Festival Internazionale del Giornalismo con tante star internazionali

Perugia, seconda giornata del Festival Internazionale del Giornalismo con tante star internazionali

Tra gli ospiti internazionali della seconda giornata del #ijf24 le star della Bbc, i co-fondatori di Meduza ed il sindacato dei giornalisti palestinesi.

Oggi, 18 aprile, a Perugia la seconda giornata di programmazione della XVIII edizione del Festival Internazionale del Giornalismo 2024.

Si entra nel vivo della programmazione con i maestri del grande giornalismo internazionale della BBC, i modelli di successo dei media in esilio dalla Russia, all’Afghanistan, all’Ungheria e la voce del sindacato dei giornalisti palestinesi.

Dall’Italia invece: elezioni, sanità pubblica e guerre.

Di seguito alcuni appuntamenti in programma

ore 12 Sala Priori – Hotel Brufani
‘Tecniche di intervista in TV’

Tim Sebastian è un’icona della televisione britannica, insignito due volte del titolo di ‘Intervistatore Televisivo dell’Anno’ dalla Royal Television Society nel Regno Unito e vincitore di un premio BAFTA per il suo eccezionale contributo personale alla televisione documentaristica.
Ex conduttore di Hardtalk sulla BBC e attuale conduttore di Conflict Zone su DW, a #ijf24 condividerà la sua esperienza, accumulata in oltre 40 anni di carriera, in un workshop imperdibile sulle tecniche di intervista.
Questa sessione interattiva includerà clip di interviste, domande dal pubblico e discussioni, offrirà preziose intuizioni per i giornalisti presenti.

ore 12 Sala dei Notari, Palazzo dei Priori
Oltre alla censura mediatica dei talebani: la storia di Amu TV in Afghanistan

In Afghanistan, dove il crescente controllo dei talebani sulle libertà dei media rappresenta una sfida senza precedenti, Amu TV emerge come una fonte vitale di notizie indipendenti e intrattenimento per il popolo afghano.
Durante il #ijf24, Lotfullah Najafizada, CEO e fondatore di Amu TV, condivide la sua esperienza in un’intervista condotta da Phil Chetwynd, direttore dell’agenzia France Presse.
Questo incontro evidenzierà le difficoltà affrontate da Amu TV, le strategie adottate per distribuire i contenuti e l’impatto che tutto ciò ha sulle comunità afghane in tutto il mondo.
Emerge la straordinaria resilienza dei giornalisti afghani e l’importanza cruciale dei media in esilio nel mantenere viva la libertà di espressione e la speranza.

ore 12 Sala del Dottorato
Comunicazione come cultura: come i giornalisti possono utilizzare le proprie capacità di narrazione per migliorare le loro organizzazioni.

Da oltre 20 anni Ros Atkins è volto e fonte affidabile di BBC News, guadagnandosi il titolo di ‘Explainer-in-Chief’, una sorta di ‘Capo delle Spiegazioni’, sul magazine Time.
Nella sua rubrica video ‘Explainer‘ è capace di spiegare in due minuti anche le notizie più complesse.
Ha una tecnica di comunicazione infallibile e ne ha fatto un’arte.
Ha scritto infatti il libro ‘The Art of Explanation’ (Wildfire, 2023), e al Festival Internazionale del Giornalismo, intervistato da Mitra Kalita, pluripremiata editorialista e co-fondatrice di Url Media, è pronto a raccontare tecniche e segreti del suo mestiere.
L’incontro è destinato ai giornalisti, ma utile anche ai politici e in generale a tutti coloro il cui obiettivo sia dire le cose chiaramente e farsi capire.

alle ore 12.35 presso la Sala Notari – Palazzo dei Priori
La pubblicazione di libri può salvare i media in esilio? Lezioni dall’esperienza di Meduza’.
Per i media in esilio, la sfida più difficile è mantenere il contatto con il pubblico e la rilevanza nella terra d’origine, in mezzo alle pressioni governative e alla censura online.
La monetizzazione e i modelli finanziari sostenibili sono ulteriori ostacoli.
Meduza, la più grande testata indipendente della Russia, affronta queste sfide lanciando la propria casa editrice nel novembre 2023, offrendo libri proibiti gratuitamente online tramite la propria app e vendendo edizioni stampate limitate in tutto il mondo.

Alcuni libri sono diventati casi editoriali: la prima edizione di ‘Amo la Russia’ della giornalista russa Yelena Kostyuchenko (anche relatrice attesa al #ijf24) è stata esaurita in un mese.
I co-fondatori di Meduza, Galina Timchenko e Ivan Kolpakov, parlano di questo progetto al #ijf24, evidenziando il suo funzionamento e gli aspetti finanziari dei media in esilio.
Evento organizzato in collaborazione con Meduza.

ore 12 – Sala della Vaccara – Palazzo dei Priori
Giornalismo e docufiction
A #ijf24 la presentazione di un progetto unico e innovativo che mette in connessione i giornalisti investigativi e le loro inchieste con l’industria cinematografica e televisiva per produrre fiction d’interesse pubblico.

Tra i relatori attesi all’International Journalism Festival ci sono lo scrittore e produttore pluripremiato Paul Kolsby, Philippa Kowarsky co-fondatrice e produttrice esecutiva di Floodlight, e Paul Radu, co-fondatore e responsabile dell’innovazione presso OCCRP.

Ore 14.35 Centro Servizi Alessi
Come funziona la propaganda moderna? Un avvertimento dall’Ungheria
Il primo ministro ungherese Viktor Orbán parlando ai conservatori americani durante un Congresso nel 2022, ha svelato una delle sue leve principali per rimanere al potere: ‘avere i propri media’.

In Ungheria oggi si va oltre le semplici testate filogovernative: si assiste ad una sorta di impero mediatico che abbraccia stampa, digitale, TV, radio e piattaforme social.
In qualità di direttore di Direkt36, un centro di giornalismo investigativo ungherese, Andras Petho ha assistito in maniera diretta alla costruzione di questo ecosistema, notando cambiamenti normativi e chiusure di testate indipendenti come Origo.
Petho interviene al #ijf24 per un’analisi dello stato attuale del panorama mediatico ungherese.
Organizzato con Direkt36.

ore 16 Sala dei Notari – Palazzo Priori
‘Il giornalismo palestinese tra occupazione, violenza quotidiana e censura globale’.
Il numero di giornalisti palestinesi morti continua a salire, mentre le condizioni per coloro che lavorano sul campo diventano sempre più disperate.
La recente escalation di violenza ha rinnovato l’attenzione sull’importanza cruciale del settore dei media indipendenti in Palestina.
Al #ijf24, intervengono: Shuruq As’ad, Segretario Generale del Sindacato dei Giornalisti Palestinesi (PJS); Nadim Nashif, fondatore e Direttore Generale di 7amleh – Il Centro Arabo per lo Sviluppo dei Media Sociali, organizzazione palestinese per i diritti digitali; e Muamar Orabi, Direttore Generale e Caporedattore del Wattan Media Network, organizzazione mediale palestinese indipendente con sede a Ramallah.

Moderata Fatemah Farag, fondatrice e CEO di Welad Elbalad Media, un’azienda dedicata allo sviluppo dei media comunitari e all’eccellenza mediatica in Egitto.

ore 18.15 – Sala Notari – palazzo Priori
Sanità Pubblica: bene comune da tutelare
Il 6° Rapporto presentato a dicembre 2023 dalla Fondazione GIMBE parla di un Servizio Sanitario italiano giunto al capolinea.
Nel panel proposto a #ijf24 si vuole ragionare sul futuro dell’SSN partendo dall’idea fondante della Salute come diritto dell’individuo.
Attorno a questo principio si sviluppano gli interventi del presidente della Fondazione Gimbe  Nino Cartabellotta, di Silvia Bencivelli giornalista scientifica, scrittrice, (Radio3scienza), di Alessandra Vescio autrice del saggio ‘La Salute è un diritto di genere’ (People, 2023) e della giornalista e autrice Alice Facchini.

ore 18.15 Sala della Vaccara – Palazzo dei Priori
’Debunking Africa, nuovi sguardi per conoscere il Continente’.
Lettura e ascolto sono i migliori strumenti per evitare di alimentare interpretazioni stereotipate sull’Africa.
La giornalista Antonella Sinopoli, autrice di ‘White Arrogance: cosa dicono gli africani di quello che i bianchi pensano di loro’ (Quintadicopertina, 2017), assieme all’antropologa Chiara Piaggio, a #ijf24 approfondiscono  il tema  della ‘smitizzazione’ del continente utilizzando le parole e i racconti di africani e africane, passando per la letteratura, la poesia, il giornalismo ma anche i contenuti social.

ore 19.15 – Sala dei Notari – Palazzo dei Priori
’Viaggio nella politica italiana, verso le elezioni europee’.

A meno di due mesi da uno dei più importanti appuntamenti democratici degli ultimi tempi, qual è lo stato di salute del dibattito politico nel nostro paese?
E cosa possiamo aspettarci, in Italia ma non solo, prima e dopo le elezioni dell’8 e 9 giugno?
A #ijf24 le riflessioni di: Gianfranco Pasquino (via video), politologo e professore emerito di Scienza politica all’Università di Bologna; Marianna Aprile (via video), giornalista, autrice, conduttrice di programmi radio e TV; Angela Mauro, corrispondente Huffpost Italia e Dino Amenduni, comunicatore politico e pianificatore strategico.

ore 19.15 Sala Raffaello – Hotel Brufani
‘Donne, corpi estranei in guerra’
Le donne, pur svolgendo ruoli rilevanti nel contesto dei conflitti bellici, in un ambiente dominato dagli uomini sono percepite come ‘corpi estranei’.
Questo rende la dinamica di genere  ancora più complessa da gestire per le donne e moltiplica per loro le sfide e i pericoli della guerra.
Il problema riguarda ovviamente anche le giornaliste e le fotoreporter impegnate in prima linea nel raccontare ciò che accade sul fronte.
A #ijf24 se ne parla con le inviate dal Medio Oriente e dall’Ucraina, Francesca Caferri (Repubblica), Amalia De Simone (Rai 3), Marta Serafini, via video (Corriere della sera) e Francesca Volpi (fotoreporter Wall Street Journal) .

ore 21 Sala dei Notari – Palazzo dei Priori
‘La resistenza delle donne afghane’
The dreamers: Afghan Women’s Resistence è il docufilm di “Avvenire” che apre l’incontro #ijf24, La Resistenza delle donne Afghane.
L’intenso cortometraggio (17 mins), filma l’attività delle ‘scuole segrete’ nel distretto di Bamyan, a nord-ovest di Kabul.

A #ijf24 interviene l’inviata di Avvenire Lucia Capuzzi, tra le autrici di The Dreamers.
Significativa la testimonianza in presenza di Fatima Haidari, donna afghana, tra le
protagoniste di the Dreamers, attivista che oggi vive in Italia: “In quanto hazara e in quanto prima tour operator donna, ero un target facile per i taleban quindi ho dovuto lasciare il paese. In Italia potevo continuare meglio la mia attività e aiutare le sorelle rimaste lì”.
Interviene in collegamento Zahra Nader, giornalista afghano-canadese, direttrice di Zan Times, una piattaforma digitale che tratta delle violazioni dei diritti umani in Afghanistan con un focus su donne, comunità LGBTQI e questioni ambientali.

foto di Bartolomeo Rossi