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Orvieto (Tr), alla necropoli l’archeologia si può toccare con mano

Orvieto (Tr), alla necropoli l’archeologia si può toccare con mano

Al crocifisso del tufo di Orvieto i visitatori possono prendere in mano reperti, maneggiarli e toccare con mano la storia, per un’ esperienza ancora più immersiva.

 

Toccare con mano l’archeologia non sarà più solo un modo di dire.

In Umbria, dopo la riapertura al pubblico dell’Antiquarium della necropoli etrusca di crocifisso del tufo di Orvieto è veramente possibile.

Infatti, oltre ad ammirare il materiale rinvenuto nel sito, il visitatore potrà toccare i reperti, vivendo un’esperienza unica nel suo genere.

L’annuncio è stato fatto durante la cerimonia di apertura della struttura museale, chiusa dal 6 dicembre scorso per consentire due importanti interventi.

Il primo, reso possibile dal Comune di Orvieto, prevedeva la messa in sicurezza di una parte del percorso all’interno del sito archeologico.

Il secondo invece ha visto l’esecuzione di alcuni interventi di riallestimento dell’Antiquarium: oltre alla risistemazione delle finiture interne, la stesura della nuova pavimentazione e la ritinteggiatura delle pareti, è stato ripensato l’intero percorso museale, rinnovando l’impianto di illuminazione, riallestendo le vetrine e selezionando alcuni materiali da far maneggiare ai visitatori.

Ogni visitatore, dotato di guanti, potrà così prendere in mano alcuni pezzi provenienti dalle tombe e dagli scavi del sito che risale alla metà del sesto secolo avanti Cristo.

Reperti da poter maneggiare

Sarà possibile prendere in mano: vasellame miniaturistico, o di piccole dimensioni, in bucchero; oggetti votivi in bronzo, soprattutto statuette di divinità o di offerenti, tra i quali spicca un tipico bronzetto votivo italico rappresentante Marte o un guerriero generico in posizione di assalto; oggetti in bronzo appartenenti alla categoria dell’instrumentum domesticum, come pedine e dadi da gioco, un cucchiaio e una forchetta, l’ansa di un vasetto, due fibule, un ditale da cucito, un bracciale, una punta di freccia, uno specchio con incisa una scena mitologica e un piccolo lingotto utilizzato dai fabbri come materiale da fusione; esemplari di terrecotte architettoniche.

La singolare iniziativa è stata spiegata dal direttore dei musei nazionali di Perugia – Direzione regionale dell’Umbria, Costantino D’Orazio.

“Siamo quindi molto orgogliosi di poter offrire ai visitatori questo momento -ha detto D’Orazio – a testimonianza che i musei e le aree archeologiche non sono luoghi alteri e inaccessibili”.

“La possibilità di toccare i reperti ha sottolineato è un’esperienza unica. Da un lato, come in una macchina del tempo, ci permette di spostare le lancette dell’orologio in un passato ‘mitico’; dall’altro ci avvicina al lavoro dell’archeologo, che, per primo, maneggia questi tesori rinvenuti nella terra”.

A selezionare gli oggetti da far toccare è stato Giorgio Rocca, direttore del museo archeologico nazionale di Orvieto e della necropoli etrusca di crocifisso del tufo, il quale ha riferito che “poter avere tra le mani i reperti significa potenziare ancora di più la narrazione museale, avvicinandola al visitatore”.

Il commento del sindaco di Orvieto, Roberta Tardani: “L’amministrazione comunale in questi anni ha investito importanti risorse per valorizzare i tesori archeologici che Orvieto custodisce, un lavoro necessario per rendere maggiormente fruibili ai visitatori questi luoghi fantastici, che raccontano una storia millenaria”.

Saranno anche nuovamente visibili i pezzi più pregiati rinvenuti in loco, da una meravigliosa anfora attica a figure nere del sesto secolo avanti Cristo ai tanti oggetti dei corredi funerari che costituiscono preziose testimonianze dell’ideologia aristocratica del banchetto, centrale nella cultura etrusca.

La necropoli e l’antiquarium saranno aperti al pubblico dal giovedì alla domenica.

L’esperienza del ‘toccare con mano’ si svolgerà tutti i giorni di apertura alle ore 11, 13, 15, 17.

Per gruppi e scolaresche è necessaria la prenotazione.