Aumentano i casi di epatite A, B ed E, in diminuzione solo i casi di epatite C. In totale sono stati registrati oltre 600 nuovi casi di infezione nel 2023.
I dati sono stati raccolti dal Sistema di Sorveglianza sulle epatiti che fa capo all‘Istituto Superiore di Sanità. Si tratta di numeri di gran lunga inferiori a quelli che si registravano negli anni ’80; per l’epatite C l’incidenza è scesa di 50 volte.
Imputati dell’aumento di casi di epatiti del ceppo B e C sono tatuaggi, piercing e manicure, oltre al consumo di alimenti crudi.
L’epatite A è la più diffusa con 267 contagi, il doppio rispetto al 2022, dovuti in maggioranza all’ingestione di molluschi crudi, viaggi in Paesi in cui il virus è particolarmente diffuso, rapporti sessuali non protetti e consumo di frutti di bosco non lavati.
Meno diffusa, ma sempre in crescita del 40%, l’epatite B con 153 nuovi casi dovuti a manicure, cure odontoiatriche e rapporti sessuali non protetti.
Crescono del 42% i casi di epatite E contratta durante viaggi internazionali o per il consumo di carne di maiale o di cinghiale poco cotta.
In controtendenza l’epatite C che fa registrare un calo del 7% dei casi dovuti a trattamenti come tatuaggi, piercing e manicure.