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Rifiuti, Gualtieri: “Stop a Malagrotta entro fine 2027”

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Il sindaco: “I cittadini sono d’accordo sugli impianti, compreso il termovalorizzatore”. 

Prima i lavori di bonifica e messa in sicurezza. E poi, perché no, un parco al posto della discarica di Malagrotta, che era stata la più grande di tutta Europa. Un annuncio ambizioso, quello di Roberto Gualtieri, che punta a chiudere la questione una volta per tutte entro la fine del 2027. Il sindaco di Roma, in visita all’area dell’ex discarica insieme a Giuseppe Vadalà (generale dei carabinieri e commissario per la bonifica) e ad autorità locali e nazionali, ha infatti spiegato: “Ho un sogno, quello di realizzare un parco nella Valle Galeria. Anche Central Park, un tempo, era stata la discarica di New York“.

Malagrotta, i lavori previsti

Nel prossimo luglio dovrebbero partire i primi cantieri, con la speranza di chiuderli definitivamente entro la fine del 2027. A sbloccare la situazione, la chiusura di due gare per i lavori: un primo lotto da oltre 116 milioni di euro servirà per realizzare il ‘capping’, captare il biogas e trattare il percolato; un secondo, da oltre 58 milioni, andrà a realizzare la cosiddetta ‘cinturazione contenitiva’ dell’area.
La discarica, ampia 144 ettari, era stata chiusa nel 2013 ed era stata, nei decenni, destinazione di circa 45 milioni di tonnellate di rifiuti. Con la pioggia, l’acqua si inflitra e si estende: il ‘capping’ punta proprio a coprire gli enormi cumuli di rifiuti, consentendo anche di recuperare il percolato e il biogas tramite un sistema di 216 pozzi profondi fino a 85 metri. Mentre la ‘cinturazione’ andrà a sostituire la precedente barriera, meno estesa, alta, spessa e contenitiva.

A Malagrotta anche Gava e Rocca

A sottolineare l’importanza dell’annuncio su Malagrotta non solo il sindaco di Roma, ma anche Vannia Gava. “Dopo 40 anni diamo sicurezza ai cittadini romani ma soprattutto realizziamo impianti strategici per il recupero del percolato e del biogas” – ha spiegato la viceministra dell’Ambiente – “Dopo tante chiacchiere, finalmente questo governo ha messo un punto di inizio stanziando 250 milioni di euro e ne siamo orgogliosi“.
Presente anche Francesco Rocca. “Come Regione, ci si devono mettere ceneri sulla testa, perché questo luogo rappresenta una tragica eredità e un fallimento storico delle amministrazioni che mi hanno preceduto” – il commento del presidente della Regione Lazio – “Tutto ciò ha portato all’umiliazione peggiore, il commissariamento di Zingaretti. Per noi l’ambiente è una priorità e non può mancare la volontà di voltare pagina“.
Senza entrare in polemiche politiche, Roberto Gualtieri ha invece spiegato: “La messa in sicurezza di Malagrotta è fondamentale perché senza si continua a produrre il percolato che inquina il territorio. L’ex discarica è un manuale di ciò che non si dovrebbe fare in una dimensione senza precedenti“.

Gualtieri: “Romani d’accordo sugli impianti” 

Il sindaco di Roma è anche tornato a difendere la scelta, discussa e controversa, del futuro termovalorizzatore della Capitale (e non solo). “I cittadini romani sono d’accordo con noi sugli impianti, perché l’unica alternativa sono le discariche” – ha spiegato Gualtieri – “Il nostro piano permette di evitarlo, senza di esso oggi le gru ne starebbero già scavando una da un milione di tonnellate. Non è un fatto di coraggio, ma di buonsenso“.
Le proteste dei Comitati contro l’impianto di Santa Palomba, tuttavia, proseguono, e non mancano le opposizioni anche a livello politico. Esponenti locali del centro-destra (Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Noi Moderati), infatti, criticano il progetto di un biodigestore a Casal Selce (a poca distanza da Malagrotta) che tratterà rifiuti organici per ottenere compost e biometano. Per l’impianto, però, sono arrivate sei proposte per la gara, che la commissione sta già valutando.

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