Soldi, inquinano di più i pagamenti digitali o quelli in contanti?

Calcolando le emissioni legate a entrambe le modalità di pagamento è possibile stabilire se in termini ambientali è più conveniente pagare con carte di credito e di debito oppure in contanti.

Ogni attività umana ha, in qualche modo, delle conseguenze sul clima. Anche quelle azioni che nulla sembrano avere a che fare con l’ambiente. Un esempio? Pagare un caffè al bar o la spesa al supermercato hanno una certa impronta carbonica.

Ma la quantità di emissioni di gas serra legate a ogni pagamento dipende soprattutto dalle modalità con cui quel pagamento viene effettuato. E dunque: inquina di più pagare con la carta o in contanti?

A questa domanda ha dato una risposta il rapporto 2024 della Community Cashless Society curato da The European House – Ambrosetti.

Quanto inquina il pagamento in contanti e quello digitale? 

Secondo il report, a ognuno dei due mezzi di pagamento è associata una certa quantità di emissioni climalteranti. Nel caso del pagamento in contanti, le emissioni dipendono dal trasporto del denaro una volta stampato, dai consumi di elettricità degli ATM che distribuiscono il contante e, infine, dalle emissioni legate alle materie prime per la produzione del denaro (carta, rame e acciaio).

Dall’altra parte, nel caso dei pagamenti digitali, ciò che concorre alle emissioni totali è la produzione della plastica per la creazione delle carte di pagamento e i consumi di elettricità per il funzionamento dei POS.

E dunque, chi inquina di più? Stando ai dati, ogni transazione in contanti genera circa 4,6 grammi di CO2 mentre un pagamento digitale ne genera 3,8. 

Dunque in termini di sostenibilità ambientale i pagamenti senza contante sono più convenienti. E il motivo è legato soprattutto all’assenza delle emissioni legate al trasporto del denaro.