Circa 350 ONG hanno scritto al segretario generale dell’Onu Guterres per dire che la designazione del petroliere Sultan Al-Jaber alla presidenza della COP28 è una minaccia alla legittimità della Conferenza sul clima
Oltre 350 ONG di tutto il mondo hanno scritto al Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres per dire che la designazione di Sultan al-Jaber alla presidenza della Cop28 è un fatto che “minaccia la legittimità e l’efficacia” della prossima Conferenza dell’Onu sul clima che si terrà a Novembre a Dubai.
Il motivo è semplice: il sultano che il governo degli Emirati Arabi Uniti ha deciso di mettere a capo del summit sul clima è anche il capo della Abu Dhabi National Oil Company, la più grande compagnia petrolifera del Paese.
ONG contro gli Emirati Arabi sul presidente della COP28
Insomma, dicono le organizzazioni internazionali, mettere il capo di una compagnia leader dei combustibili fossili alla presidenza di una conferenza che ha l’obiettivo di dire addio ai combustili fossili è una contraddizione in termini.
A dimostrazione di ciò basta guardare i piani di sviluppo della compagnia petrolifera che intende espandere del 25% la capacità produttiva entro il 2030 arrivando a 5 milioni di barili al giorno.
Il sultano, quindi, è semplicemente nel posto sbagliato. Ma la designazione del presidente delle COP spetta al Paese che la ospita. Antonio Guterres, insomma, ha le mani legate.
C’è poco da fare, dunque: quella che comincerà a fine 2023 sarà una Conferenza sul clima presieduta da un petroliere. La prima della storia. E si spera anche l’ultima.
Sultan Ahmed Al Jaber, amministratore delegato della compagnia petrolifera di stato (ADNOC) degli Emirati Arabi nominato presidente della #Cop28 di Dubai. Quale interesse può avere uno dei massimi rappresentanti dell’economia fossile ad alzare l’asticella della decarbonizzazione? pic.twitter.com/wkhix3wIzQ
— TES – Transizione Ecologica Solidale (@AssociazioneTES) January 18, 2023