Il governo degli Emirati Arabi Uniti ha nominato Ahmed Al Jaber presidente della COP28. Si tratta del CEO del gigante petrolifero Abu Dhabi national oil company
Sembra assurdo ma è così. A presiedere i lavori della COP28, la conferenza sul clima che si terrà a Dubai a novembre 2023, sarà un petroliere. Si chiama Ahmed Al Jaber ed è amministratore delegato del gigante petrolifero Abu Dhabi national oil company (Adnoc).
E dunque, la conferenza che ha lo scopo di trovare soluzioni alla terribile crisi climatica causata dai combustibili fossili sarà diretta dal CEO di una delle compagnie che ha interessi miliardari a che quella conferenza fallisca.
Il sultano-petroliere che dirigerà la COP28
La nomina da parte del governo di Abu Dhabi del sultano Ahmed Al Jaber ha dell’incredibile. È la prima volta, infatti, che a presiedere una Conferenza dell’Onu sul clima è stato chiamato il leader di una società privata. Vero è che il sultano è già stato ministro dell’Industria e della Tecnologia e inviato speciale per il clima degli Emirati Arabi Uniti. Ma il conflitto di interessi è evidente e disarmante.
Quella che comincerà nel novembre del 2023 sarà una COP cruciale, perché tutti i Paesi partecipanti dovranno tirare le somme di quanto fatto per diminuire le emissioni di CO2 e abbandonare gradualmente le fonti fossili. E capire se questo può bastare per evitare la catastrofe climatica. E poiché – come i dati dicono da tempo – non stiamo affatto andando nella giusta direzione, i partecipanti alla Conferenza dovranno darsi dei nuovi obiettivi, assai più stringenti, per dire addio a gas, carbone e petrolio.
COP28, i dubbi sulla conferenza
Uno dei ruoli della presidenza sarà quello di convincere i governi più recalcitranti a dire addio alle fonti fossili e trovare delle soluzioni che siano accettabili per gli stati e allo stesso tempo permettano all’umanità di sfuggire dalla peggiori conseguenze dei cambiamenti climatici in corso.
Già mesi fa diversi osservatori avevano espresso perplessità sul fatto che a dirigere i lavori della Conferenza sul clima del 2023 fosse uno stato – gli Emirati Arabi Uniti – con fortissimi interessi nei combustibili fossili. La nomina del petroliere Ahmed Al Jaber non fa che confermare le perplessità.