Home Attualità Nutriscore, un pericolo reale che potrebbe compromettere il sistema agroalimentare italiano

Nutriscore, un pericolo reale che potrebbe compromettere il sistema agroalimentare italiano

“Il sistema nutri score è un pericolo reale per il nostro sistema agroalimentare, le scelte nutrizionali sane e varie fatte dai cittadini sono quelle che vanno coltivate attraverso formazione e dati completi sulle etichette. Questo – afferma il Ministro delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli, nel corso dell’audizione in Commissione Agricoltura alla Camera – è ciò che chiederò con forza lunedì a Bruxelles nel prossimo consiglio”.

Per Patuanelli, “la realtà è che le esportazioni italiane di produzioni ad alto valore aggiunto vanno su mercati che fanno gola ad altri. Vuole essere utilizzato il sistema nutriscore per portare via la capacità del nostro paese di esportare prodotti ad alto valore aggiunto, quindi con mercati molto ricchi, a favore di chi in questo momento non ha accesso a quei mercati. Questa cosa non è accettabile“.

“È notizia di oggi – prosegue il Ministro per le Politiche Agricole – di una lettera firmata da alcuni scienziati di supporto al nutri score e di bocciatura del sistema a batterie promosso dal nostro paese per contrastare quel sistema a semaforo che riteniamo assolutamente inconcepibile, immotivato e ingiustificabile. Voglio essere chiaro. Non possiamo permetterci che un sistema di etichettatura che si limita a mettere un bollino su un alimento senza far capire l’importanza di scelte alimentari equilibrate distrugga il sistema alimentare italiano, perché questa è la realtà”.

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Nel corso del suo intervento, il Ministro Patuanelli ha poi ricordato che il sistema a batterie è nato proprio per contrastare il sistema a semaforo Nutriscore che è “inconcepibile, ingiustificato e inaccettabile. Voglio essere chiaro – afferma il Ministro – è una battaglia che l’Italia deve fare come sistema Paese. L’obiettivo è dare informazioni veritiere ai cittadini. Il sistema Nutriscore è un pericolo reale che potrebbe compromettere il sistema agroalimentare italiano”.

Per il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, “è necessario intervenire con urgenza per fermare l’attacco al prodotti alimentari nazionali con il rischio del via libera all’etichetta Nutriscore che rischia di espandersi a livello globale mettendo in pericolo il record di 46,1 miliardi di esportazioni agroalimentari tricolori del 2020 con un aumento dell’1,8% realizzato in controtendenza al taglio degli scambi commerciali determinato dalla pandemia Covid-19”.

Apprezzando l’impegno assunto dal Ministro Patuanelli nel corso dell’audizione, Prandini sottolinea come l’etichettatura nutriscore francese come quello a semaforo adottato in Gran Bretagna influenzano il consumatore, con un bel verde, a scegliere prodotti con ingredienti di sintesi e a basso costo spacciandoli per più salutari”.

Per la Coldiretti si tratta di un sistema fuorviante, discriminatorio ed incompleto che finisce per escludere paradossalmente dalla dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle tavole per favorire prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta.

“Si rischia – precisa la Coldiretti – di promuovere cibi spazzatura con edulcoranti al posto dello zucchero e di sfavorire elisir di lunga vita come l’olio extravergine di oliva considerato il simbolo della dieta mediterranea, ma anche specialità come il Grana Padano, il Parmigiano Reggiano ed il prosciutto di Parma le cui semplici ricette non possono essere certo modificate”.

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Inoltre, l’etichetta nutrizionale a colori boccia ingiustamente quasi l’85% in valore del Made in Italy a denominazione di origine (Dop/Igp) che la stessa UE dovrebbe invece tutelare e valorizzare soprattutto nel tempo del Covid.

“In un momento difficile per l’economia – precisa la Coldiretti – dobbiamo portare sul mercato il valore aggiunto della trasparenza contrastando le indicazioni fuorvianti ed estendendo l’obbligo di indicare in etichetta il Paese d’origine di tutti gli alimenti per combattere la concorrenza sleale al Made in Italy. L’Italia grazie ai primati nella qualità e nella sicurezza alimentare conquistati a livello europeo ha la responsabilità di svolgere un ruolo di leadership in nell’Unione”.

Contro il sistema Nutriscore si schiera anche Cia- Agricoltori Italiani che in una nota condivide la posizione del Governo italiano che, dopo aver ascoltato i pareri del mondo scientifico, ha proposto il sistema di etichettatura fronte-pacco come alternativa all’etichetta a semaforo francese per l’adozione di un sistema di etichettatura armonizzata nel mercato unico.

Secondo Cia il nostro Paese si è finora “battuto a Bruxelles per promuovere un sistema normativo basato solo su rigorosi pareri scientifici, per garantire ai consumatori le informazioni più dettagliate e di facile comprensione sugli alimenti. Tutto questo senza che venga mai pregiudicata la competitività del sistema agricolo europeo o siano danneggiate le filiere di qualità”.

“Come è già stato ampiamente dimostrato – prosegue Cia – agire come sistema Italia si rivela sempre premiante. Occorre, ora, lavorare a stretto contatto col mondo della scienza e della ricerca per raggiungere un largo consenso sulla proposta del ‘sistema a batteria’ italiano. Un metodo che premia la qualità e dei prodotti e informa davvero il consumatore. L’Europa deve favorire un’etichettatura nutrizionale che sia informativa/formativa e non prescrittiva, come invece rischia di essere il Nutri-score, che – conclude Cia- comporta la stigmatizzazione di prodotti specifici che sono parte integrante della nostra dieta e delle tradizioni rurali europee”.

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