Il groviglio di fili e lenze era nelle Secche di Vada, in un’area ricca di biodiversità a Sud di Livorno, nel Mar Ligure.
Continuano le operazioni di Marevivo a tutela del pianeta Blu. Nelle Secche di Vada, area del Mar Ligure a Sud di Livorno, la Divisione Subacquea dell’organizzazione ambientalista italiana ha rimosso una rete fantasma lunga 300 metri e pesante oltre 400 chili. Ad aiutare i dodici sommozzatori di Marevivo sono stati anche gli uomini di Banor, una delle maggiori società indipendenti di wealth e asset management in Italia, con attrezzature e scooter subacquei elettrici. Proprio questo specchio d’acqua custodisce una biodiversità unica che è stata messa a rischio dal groviglio di fili e di lenze. Anche stavolta, però, l’intervento dei custodi degli ecosistemi sommersi ha evitato il peggio.
“Un importante recupero particolarmente complesso sia per le caratteristiche morfologiche del Sito sia per la profondità di circa 40/50 metri della parete. (…) Le reti fantasma rappresentano una minaccia all’intero ecosistema marino, perché continuano a pescare e catturare, soffocando i fondali, e sono una fonte di inquinamento a causa delle microplastiche che, con il tempo, rilasciano nel mare, sminuzzandosi. Quest’area, in particolare, è ricca di vere e proprie foreste sommerse di Posidonia oceanica che sappiamo essere importantissime per la nostra vita sul Pianeta, in quanto producono più del 50% dell’ossigeno che respiriamo. Liberarle dalle reti aiuta a salvaguardarle“, ha dichiarato Massimiliano Falleri, Responsabile della Divisione Subacquea di Marevivo.
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