Secondo l’Osservatorio sulle risorse idriche dell’Anbi le attuali precipitazioni non permettono di recuperare il deficit idrico dell’Italia. Dunque sarà un’estate siccitosa

Non piove e non nevica. Né in Italia, né in gran parte d’Europa. Un problema che oggi ha ripercussioni sulla stagione turistica invernale soprattutto legata agli impianti sciistici costretti a chiudere i battenti. Ma domani l’assenza di piogge e neve si farà sentire anche nella vita di tutti i giorni.

Un domani vicino, a dire il vero. Già questa estate, infatti, potremmo trovarci di fronte a un’enorme emergenza siccità. Come e più dello scorso anno.

L’Anbi, l’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue, fa sapere che la situazione è già grave. L’Osservatorio sulle Risorse Idriche dell’associazione, infatti, ha certificato che con le attuali precipitazioni e con quelle previste nei prossimi mesi non saremo in grado di recuperare il deficit idrico dell’Italia.

L’esempio più evidente, spiega l’Anbi, sono i grandi laghi del nord, che rappresentano la più grande riserva idrica del Paese. “Tutti sotto media – dicono dall’associazione – e la cui percentuale di riempimento è perlopiù inferiore a quella del gennaio 2022, che fu preludio ad una straordinaria stagione siccitosa”.

Quella dell’estate scorsa, dunque, non è stata una semplice ondata di siccità ma il primo avviso di un problema strutturale che il nostro Paese dovrà risolvere attraverso un complesso e costoso progetto di riqualificazione delle infrastrutture idriche.

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