
Covid, Joe Biden chiede ai servizi segreti Usa indagini più approfondite. La Cina protesta, mentre Facebook non blocca più i post sull’origine del virus.
Le ipotesi sull’origine del Covid tornano prepotentemente di attualità. Dopo un primo report preliminare da parte dei servizi segreti degli Stati Uniti, infatti, Joe Biden ha chiesto all’intelligence di aumentare gli sforzi per raccogliere e analizzare informazioni che possano portare ad una conclusione definitiva sull’origine del SARS-CoV-2. Nella nota, pubblicata anche sul sito della Casa Bianca, il presidente degli Stati Uniti ha chiesto la consegna di un nuovo rapporto, più approfondito, entro 90 giorni. Alle agenzie di intelligence è stato chiesto di collaborare con laboratori nazionali e altre agenzie, oltre a tenere informato il Congresso sugli sviluppi.
Covid, l’intelligence Usa: “Tre ricercatori di Wuhan malati già a novembre 2019”
“Tra i membri dell’intelligence c’è chi ritiene che il virus sia di origine naturale e chi crede sia stato creato in un incidente di laboratorio. Non ci sono abbastanza informazioni per valutare quale sia lo scenario più probabile”, si legge ancora nella nota, riportata anche dal Guardian. Joe Biden ha lanciato un duro appello anche alla Cina: “Deve partecipare ad un’inchiesta piena e trasparente e faremo pressioni con i partner in tutto il mondo, chiediamo l’accesso a tutti i dati e alle prove rilevanti per un’indagine internazionale basata su prove scientifiche. Il mancato accesso agli ispettori Usa in Cina nei primi mesi del 2020 comprometterà sempre ogni inchiesta sull’origine del Covid“.
America the Beautiful, il piano di Biden e Harris per proteggere il territorio e la fauna degli Usa
La reazione di Pechino non si è fatta attendere. Zhao Lijian, portavoce del Ministero degli Esteri della Cina, ha risposto così: “Le motivazioni e gli scopi dell’amministrazione Biden sono chiari, ma anche l’oscura storia dell’intelligence degli Stati Uniti è nota da tempo al mondo. Gli Usa vogliono politicizzare le indagini e distogliere l’attenzione dalla loro risposta incompetente di fronte alla pandemia. Anche loro hanno 200 laboratori biologici nel mondo, a cominciare da quello di Fort Detrick”.
The motive and purpose of the #US-driven “investigation” relying on its intelligence apparatus is crystal clear. In fact, US intelligence has a notorious track record, as the world has learned a long time ago. pic.twitter.com/aE5pUcNVAl
— Lijian Zhao 赵立坚 (@zlj517) May 27, 2021
Il report preliminare dell’intelligence degli Stati Uniti ha suscitato anche una inaspettata presa di posizione da parte di Anthony Fauci. L’immunologo e consulente della Casa Bianca per l’emergenza Covid aveva infatti dichiarato: “Non sono del tutto convinto che il virus sia di origine naturale”. E intanto, Facebook ha deciso di non rimuovere più i contenuti in cui viene affermato che il Covid è stato generato in laboratorio. Un portavoce dell’azienda, al sito The Hill, ha spiegato: “Continuiamo a lavorare con gli esperti di salute pubblica per mantenerci al passo con la natura in evoluzione della pandemia e aggiorneremo regolarmente le nostre politiche man mano che emergono nuovi fatti e tendenze”.