Sanremo, la denuncia di Greenpeace contro Eni, per il secondo anno sponsor del Festival

Sta per ripartire il Festival di Sanremo e la ong ambientalista Greenpeace torna all’attacco contro Eni, sponsor della kermesse per il secondo anno consecutivo.

Manca davvero pochissimo all’inizio della kermesse musicale più attesa di tutto l’anno. Il festival di Sanremo partirà il 7 febbraio e accompagnerà gli italiani fino a sabato 11, con la serata finale e l’annuncio del vincitore.

Ma il festival, oltre alle novità musicali, porta sempre con sè anche tante polemiche. Da qualche anno anche nel settore dell’ambiente e del greenwashing.

Infatti, anche quest’anno Eni sarà sponsor dell’evento musicale. L’industria dei combustibili fossili ENI si presenta come partner di Sanremo per il secondo anno consecutivo, con la compagnia Plenitude, la società Benefit del settore energia con l’obiettivo di “avere un impatto positivo su persone, comunità e ambiente”.

Sanremo, Greenpeace contro Eni: “Continua a prendere in giro gli italiani, sfruttando ancora una volta il Festival per fingersi green”

La denuncia di Greenpeace Italia a proposito della presenza al festival di Eni non tarda ad arrivare neanche quest’anno. Infatti, la ong ambientalista ribadisce il tentativo di greenwashing e di promozione della presunta svolta green di Eni.

“Mentre milioni di persone sono preoccupate per il caro energia che appesantisce le bollette, Eni non solo continua a macinare profitti record e ad alimentare la crisi climatica, ma per il secondo anno consecutivo sfrutta il palcoscenico di Sanremo per fare greenwashing, promuovendo una presunta svolta green, ampiamente smentita dai fatti, che suona come l’ennesima presa in giro nei confronti di italiane e italiani”. commenta Chiara Campione, responsabile della campagna Clima di Greenpeace Italia.

 

Greenpeace, spiega che Plenitude continua a basare le proprie attività principalmente su fonti fossili come il gas: lo testimoniano i dati della stessa società, le cui vendite nel 2021 (ultimi dati disponibili) sono state garantite per il 65 per cento dalle forniture di gas, mentre le vendite di energia elettrica sono state pari al 35 per cento. Ma anche gran parte di questa elettricità è derivata da fonti fossili.

“Grazie a extraprofitti da record derivanti da gas e petrolio, ENI può sponsorizzare eventi come il Festival di Sanremo che servono solo a ripulirsi l’immagine e a sviare l’attenzione dalle gravi responsabilità dell’azienda nella crisi climatica”, continua Campione. “È ora di liberare il mondo della musica, della cultura, dello sport, dell’informazione e dell’istruzione dalla propaganda tossica dell’industria fossile, così come già da tempo abbiamo fatto con le pubblicità e le sponsorizzazioni dell’industria del tabacco”.