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Youth4Climate, la voce dei giovani al vertice di Milano. Intervista a Federica Gasbarro e Daniele Guadagnolo

La città di Milano si prepara alla Youth4Climate, l’evento che coinvolge 400 giovani provenienti da tutto il mondo pronti a confrontarsi per affrontare il climate change. Federica Gasbarro e Daniele Guadagnolo rappresenteranno l’Italia, due giovani studenti con la passione per l’ambiente che hanno raccontato a TeleAmbiente quali idee porteranno a Milano. 

A Milano dal 28 settembre al 2 ottobre in programma cinque giornate green. Si parte con  la Youth4Climate, la Cop dei giovani, e a seguire la Pre-cop, il vertice che precede i lavori della Cop26 di Glasgow.

Un doppio evento in cui si discuterà di crisi climatica e delle soluzioni necessarie per affrontarla, ma anche un occasione per i giovani di portare le loro idee e far sentire la propria voce: 400 ragazzi provenienti da 186 Paesi del mondo. A rappresentare l’Italia ci saranno Federica Gasbarro, 26 anni, romana, laureanda in scienze biologiche in prima linea nei ‘Fridays for future‘ e Daniele Guadagnolo, 28 anni, di Arona (Novara), dottore in economia, impegnato in organizzazioni che si occupano di sostenibilità.

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Un evento come la Youth4Climate è un importante traguardo per i giovani e per l’Italia. Federica e Daniele hanno raccontato a TeleAmbiente quali idee porteranno. 

Stiamo facendo un gran lavoro cercando di raccogliere tutte le necessità, istanze e obiezioni dei ragazzi tramite un questionario. Verrà fatto un lavoro di sintesi che porteremo a Milano dove ci confronteremo con gli altri giovani provenienti da varie parti del mondo. – ci spiega Federica Gasbarro – Saremo due per ogni Paese. Di fatto credo che saremo tutti convinti su alcuni punti, come il famoso articolo 6 sul quale sembra utopia riuscire a trovare un accordo o sul rispettare i Paesi più vulnerabili e che hanno meno capacità di noi  dando un supporto economico per far fronte al problema del climate change

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Daniele Guadagnolo ci ha illustrato i 4 topic che affronteranno: “Il primo sul ruolo dei giovani all’interno del cambiamento climatico a livello locale, nazionale e multilaterale. Il secondo topic, sustainable recovering, per cercare un recupero, specie in un periodo come questo colpito dalla pandemia, facendo rifermento ai green jobs e alla transizione energetica. Il terzo va a toccare settori come quello del cibo, dell’imprenditoria giovanile, dello sport, dell’arte e della moda. Il quarto riguarda la climate coscience society, ovvero cercare di aprire una società più conscia dei cambiamenti climatici, quindi partire dall’educazione e dal ruolo dei media, per chi comunica e diffonde questo tipo di notizie“, afferma Daniele Guadagnolo

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La Cop25 di Madrid è stato un buco nell’acqua, cosa vi aspettate dalla Cop26?

“Mi auguro che venga trovata una quadra che sia degna di una Cop. Sono rimasta molto delusa da Madrid anche perchè l’anno precedente c’erano state le mobilitazioni da parte dei giovani, sembrava davvero che stessimo sulla strada giusta. – racconta Federica, attivista dei Fridays For Future Dovrebbe essere la Cop decisiva ed è quello che si aspettano i ragazzi. Se collassa il pianeta crollano anche i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Onu“. 

“Storicamente si ha una Cop importante ogni cinque. Se andiamo a vedere nel passato l’ultima è stata nel 2021 a Parigi, la Cop21. Quella di quest’anno sarà fondamentale. Si avrà per la prima volta una revisione totale dell’accordo di Parigi. Il mondo è unico e solo aiutandoci gli uni con gli altri possiamo uscire da questa emergenza che stiamo vivendo“, afferma Daniele. 

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Perché agire ora? Quali sono le reali conseguenze del cambiamento climatico? 

Noi come giovani siamo l’ultima generazione che può fare qualcosa prima di raggiungere la soglia in cui il cambiamento climatico prenderà il sopravvento. Questo comporta un aumento delle temperature medie nel mondo. Ciò porta allo scioglimento dei ghiacciai e l’acqua, che si riversa negli oceani, innalza il livello medio di questi portando ad una riduzione delle terre. Noi come popolazione stiamo crescendo e si arriverà ad un punto in cui ci saranno non abbastanza terre emerse per sopravvivere tutti quanti“, afferma Daniele. 

“Le conseguenze del cambiamento climatico le stiamo già vivendo, inondazioni, alluvioni, nuovi virus ne sono la prova. Dobbiamo agire ora perché stiamo pagando quello che è stato fatto decine di anni fa. O la smettiamo subito di emettere CO2 in atmosfera o questi eventi catastrofici saranno sempre più presenti. Agire ora significa portare avanti una transizione equa, giusta e concreta.” – ci spiega Federica e conclude  – “E’ difficile ma se perdessimo fiducia e speranza avremmo perso del tutto”.